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Istituzione di passerelle in Emilia Romagna per favorie il passaggio di studi da Its a lauree professionalizzanti e viceversa

È stata recentemente lanciata un’iniziativa significativa da parte della Regione Emilia-Romagna per sostenere gli studenti che intendono cambiare il proprio percorso di studi, passando dagli ITS (Istituti Tecnici Superiori) post-diploma a lauree di tipo professionalizzante e viceversa.


Si tratta di vere e proprie “passerelle” che permettono dunque di trasferire interamente i propri studi in un altro tipo di percorso di ambito analogo, senza però perdere il lavoro svolto.
La nascita di questo importante strumento è finalizzata a valorizzare la formazione ricevuta senza dover perdere esami già sostenuti, con lo scopo dunque di rafforzare le competenze in ambito tecnico.
Queste innovative “passerelle” sono infatti nate dalla collaborazione attiva fra la Regione Emilia Romagna, le Istituzioni universitarie e gli ITS.

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Come si legge nel comunicato stampa della Regione Emilia-Romagna, l’istituzione di queste “passerelle” rappresenta un modo concreto per garantire “il passaggio degli studenti tra Istituti tecnici superiori post diploma e corsi di laurea professionalizzanti senza perdere il percorso formativo fatto” come si legge nel comunicato della Regione. Grazie a questo nuovo sistema infatti, gli esami sostenuti non saranno persi ma anzi ne sarà riconosciuto il valore in modo da non disperdere le competenze e le conoscenze acquisite.
In questo modo, “i ragazzi diplomati agli Its potranno infatti iscriversi alle lauree convalidando circa un anno e mezzo di percorso e viceversa le attività dei corsi di laurea saranno convalidate reciprocamente dagli Its coinvolti”.
Il passaggio tra percorsi di studio simili appare quindi molto semplificato e facilmente realizzabile senza dover perdere o sacrificare il lavoro svolto nel percorso formativo che si sta lasciando. È chiaro quindi che l’obiettivo primario della Regione è quello “garantire il passaggio degli studenti e il riconoscimento del loro percorso formativo” per valorizzare le competenze tecniche sul territorio, ancora troppo marginali rispetto agli altri corsi di laurea. A tale proposito, gli assessori all’Università Paola Salomoni, e alla Formazione, Vincenzo Colla, hanno commentato con entusiasmo l’introduzione di questo innovativo strumento: “La nascita della Fondazione e il varo delle prime “passerelle” sono due passi concreti nella direzione di un rafforzamento della formazione terziaria in ambito tecnico e professionalizzante che rappresenta una leva fondamentale di sviluppo regionale e ci aiutano entrambe a colmare il gap di competenze e quello di laureati e ad avvicinarci all’obiettivo di fare del nostro territorio una regione della Conoscenza”.
Per quel che riguarda l’orientamento futuro in stretto collegamento con il mondo professionale, gli assessori concludono auspicando che questa sia “la direzione da tenere anche in futuro e stiamo valutando come rafforzare questo tipo di impegno, attraverso strumenti concreti come un orientamento congiunto e l’attivazione di contratti di apprendistato di II livello per il conseguimento dei titoli”.

Le “passerelle” già attivate o di prossima attivazione in Emilia-Romagna

L’Università di Bologna è pronta ad attivare in tempi rapidi alcune “passerelle” tra i percorsi delle lauree professionalizzanti all’interno dell’ateneo, tra cui quelle di “Tecnologie dei sistemi informatici” e “Meccatronica” e gli Its Tecnico superiore per lo sviluppo software web e cloud" (sede di Cesena) e “Meccanica, Meccatronica, Motoristica, Packaging" (sedi di Bologna e Rimini).
Sulla scia dell’ateneo bolognese, anche altri atenei emiliani stanno adottando “passerelle” proprie, finalizzate alla stessa facilitazione dei trasferimenti dei percorsi di studio.
Al momento sono comunque attivi nella Regione sei corsi di laurea professionalizzante in Meccatronica, informatica, edilizia e territorio, dislocati in numero diverso nei diversi atenei: tre all’Università di Bologna, due all’Università di Modena e Reggio e uno all’Università di Parma.
A questi corsi si affianca inoltre la recente istituzione della Fondazione per la Formazione Universitaria a orientamento professionale (FUP), il cui scopo è quello di incrementare l’offerta formativa di corsi di studio di ambito tecnico in Emilia-Romagna.

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