
-
Leggi anche:
- Komeil, dalla fuga dall'Afghanistan alla laurea in Italia: "L’Università è stato il luogo in cui mi sono sentito integrato"
- Diplomata a 12 anni, a 13 anni studia già al college: ora è ammessa alla facoltà di medicina in una nuova università
- Chi è Davide, lo studente che a 23 anni ha costruito un satellite per Elon Musk
La laurea di Matteo, l'orgoglio della famiglia e l'assenza delle istituzioni
“Oggi è un giorno speciale, il giorno della vittoria, il giorno della rivincita, il giorno della dimostrazione che tutto è possibile, che non esiste limite, anche se oggettivo, che possa ostacolare e bloccare il raggiungimento di un obiettivo, e che obiettivo!” scrive su Facebook la mamma di Matteo. Il ragazzo ha dovuto fare i conti più volte con la sua condizione e la donna non nasconde come si sia più volte scontrata con gli insegnanti, che invece di proporre didattiche alternative isolavano il figlio, giustificando la propria incompetenza con i “limiti” del ragazzo.”Volevo che i mezzi che lo Stato offre per questi ragazzi venissero convogliati per sopperire a quelle difficoltà oggettive che si hanno per fare lo stesso programma scolastico della classe, altro che obiettivi minimi! Anche se era difficile, infatti mio figlio era indietro, indietro, indietro, non era impossibile. Io ci ho creduto” conclude la donna. Le fa eco il figlio che nei ringraziamenti della tesi non le manda a dire a chi negli anni non ha voluto credere in lui: "Un sentito grazie va a me stesso per tutti i sacrifici svolti per arrivare a questo traguardo importante, ma anche a chi mi ha deriso e ostacolato, compresi i rappresentanti delle istituzioni, perché il vostro denigrarmi mi ha dato la possibilità e la capacità di trasformare la rabbia in opportunità di coraggio, prima ai miei genitori e poi a me, e tutto ciò mi ha permesso di raggiungere obiettivi assolutamente eccellenti”.