
Alice Maffezzoli, 29 anni, laurea in Ingegneria, attualmente iscritta al Master in Business Administration al Politecnico di Milano e Responsabile Commerciale in un’azienda del settore energetico. Questo, dunque, il profilo del candidato perfetto: giovane, laureato, con esperienza lavorativa o universitaria all’estero e padronanza di almeno una lingua straniera. Lo confermano i dati dell’ultimo rapporto dell’Anvur, per cui la laurea, che negli ultimi anni sembrava aver perso valore, nel lungo periodo è ancora il requisito giusto per trovare lavoro stabile e ben pagato.
Come il famoso contratto a 6 cifre per cui si è candidata Alice, una donna che, come tante altre laureate italiane, sta conquistando il mercato del lavoro anche meglio dei colleghi uomini.
IL CANDIDATO PERFETTO
– Briatore ha mostrato a tutta Italia quello che sembra essere il profilo più ricercato attualmente sul mercato del lavoro: meno di 30 anni, laureato triennale o specialistico, ottimo inglese grazie ad un’esperienza internazionale o un Master in lingua e la voglia, la passione e la determinazione di continuare la carriera nel proprio Paese. Oltre ad Alice e al finalista Muhannad, infatti, altri due ragazzi hanno spiccato tra le preferenze del Boss. Parliamo di Anais Rein, 24enne studentessa in Scienze Internazionali, e il giovanissimo Marco Martinelli, classe 1990, laureando in Biotecnologie Agro-Industriali.
LA RIVINCITA DEL LAUREATO
– A dispetto, quindi, di chi dice che la laurea in Italia non serve a niente. Ad arrivare in finale nello show, infatti, due giovani italiani, Alice, appunto, e Muhannad Al Salhi, 25enne di origini giordane, ma nato a Roma e laureato in Economia e Management a Tor Vergata. I due hanno battuto, nel corso delle puntate, l’età e l’esperienza lavorativa di candidati con profili decisamente più professionali, come quello di Fabio Cascione, Direttore Commerciale estero in un’azienda vinicola, o dell’imprenditore Simone Piadena, classe 1971 e nessuna laurea nel curriculum vitae. A farla da padrone anche il sistema educativo italiano: tra gli esclusi, infatti, tanti candidati che vantano curricula scolastici internazionali come Anna Zhitnikova, laureata alla Warsavw School of Economics, o Eleonora Smith, brillante studentessa della Georgia State University in Finance.
LA LAUREA PAGA E IL LAVORO E’ DONNA
– The Apprentice non ha fatto altro che confermare i dati del rapporto Anvur sullo stato del sistema universitario e della ricerca nel 2013. Se è vero, infatti, che l’ingresso nel mondo del lavoro risulta estremamente difficile per i più giovani, a prescindere dal titolo di studio, e che i diplomati iniziano il loro percorso lavorativo molto prima rispetto ai coetanei laureati, i dati dimostrano come, a 5 anni dal termine degli studi, il tasso di disoccupazione per i laureati sia del 12,3%, molto più basso rispetto al 20,8% dei diplomati. Dall’inizio della crisi, poi, il tasso di disoccupazione, aumentato per la popolazione più giovane del 6,1%, è salito, per i laureati, a solo 2,2%. La vittoria di Alice, inoltre, è adatta anche a confermare un ulteriore dato messo in risalto dall’Anvur: il lavoro è donna. Le donne laureate infatti, che costituiscono il 56,4% dei laureati in età da lavoro, vantano un tasso di occupazione superiore di 10 punti rispetto alle giovani diplomate.
Francesca Fortini