Serena Rosticci
di Serena Rosticci
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il settore che sopravvive alla crisi è quello dei lavori manuali, primo fra tutti quello dell'agricoltura

La crisi economica che stiamo vivendo sta mietendo le sue vittime un po’ ovunque. Ad essere colpiti maggiormente sono i ragazzi, quegli under 35 che hanno tentato la sorte aprendosi un’impresa propria.

Infatti, tra il 2011 e il 2012 sono fallite ben 26mila imprese giovanili in tutti i settori. Ma, tra i ragazzi intraprendenti c’è qualcuno che è sopravvissuto alla crisi piazzandosi tra i settori che non sono stati colpiti da questa e che sembrano coinvolgere, per lo più, i lavori manuali, primo fra tutti quello agricolo. È quanto emerge dai dati raccolti da Unioncamere relativi al gennaio 2012.

SOPRAVVIVONO I MESTIERI MANUALI - Insomma, sappiamo bene che di questi tempi è difficile trovare un lavoro. Ecco perché molti giovani provano a crearsi un impiego, magari aprendosi un’impresa propria. Per tutti quei ragazzi che sono solleticati da questa idea, è bene sapere quali sono i settori che non vengono sfiorati dalla crisi economica. Infatti, esistono ben 697mila imprese giovanili che riescono a rimanere in vita solo perché sono posizionate in alcuni settori economici ben precisi. Si tratta di:
- Commercio e servizi di alloggio e ristorazione;
- Manifatturiero e costruzioni;
- Agricoltura.

LA RIVINCITA DEI CONTADINI - La Coldiretti fornisce un chiarimento di questi dati affermando che: “L`agricoltura si colloca sul podio delle attività di impresa preferite dai giovani e mostra anche un segnale incoraggiante di inversione di tendenza con un aumento del 4,3 nel numero di imprese individuali nel secondo trimestre del 2012. Nel ritorno dei giovani alla terra è stato determinante l`allargamento dei confini dell`attività agricola che, grazie alla legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla stessa associazione, ha di fatto rivoluzionato l`attività d`impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali”.

UN RITORNO ALLE ORIGINI? - A quanto pare, come conferma anche la notizia di qualche giorno fa in cui la Liguria cercava disperatamente dei contadini, sembra vincere un ritorno alle origini, ai mestieri che, qualche anno fa, erano sicuramente tra i più svolti e che oggi, fatta qualche eccezione, vengono forse un po’ snobbati dai ragazzi. Forse, i giovani sono tornati a fare i conti con una realtà di cui, fra i banchi di scuola, si era un po’ persa la percezione e che invece ora, non solo li realizza, ma li aiuta anche a mantenere stabile il loro impiego in un periodo in cui non è per nulla facile farlo.

Serena Rosticci