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Paradosso Italia: all'università 3+2 fa 8

Magie del 3+2: in realtà il risultato è 8. Come gli anni che ci vogliono per completare il ciclo di studi universitario. Il sistema della laurea triennale, completata eventualmente dalla laurea specialistica, è stato pensato per incrementare i laureati italiani con la scorciatoia della laurea “breve” in 3 anni. Ma tutto ha fatto tranne che abbreviare i tempi: ora la laurea triennale, per lo più male accolta dal mondo del lavoro, equivale nei tempi alla vecchia laurea in 5 anni, ma senza la stessa efficacia. Lo testimoniano il proliferare di master e ulteriori specializzazioni, spesso richieste come obbligatorie da alcuni ordini di professionisti. Così, circa il 50% dei laureati triennali sceglie di continuare gli studi con la specialistica in due anni. Risultato: due tesi di laurea e troppi esami, che la media degli studenti italiani conclude in un tempo quasi doppio a quello regolare.

TUTTI IN RITARDO, MA PERCHE’?

5 anni di media per la laurea triennale, con punte di 6, 6 anni per Giurisprudenza o di 5,8 anni per Farmacia. Ma anche per il biennio le cose non sono così rosee, anche se sicuramente il ritardo è meno evidente: la media è di 2,8 anni per completare i corsi. Si può evincere così che gli studenti italiani sono un po’ pigri? Non basta: il sistema del 3+2 ha le sue falle. Innanzitutto, scrivere due tesi di laurea, anziché una sola, ritarda il completamento del corso di laurea. Ma è innegabile che i problemi non finiscono qui: la media dei crediti formativi acquisiti da uno studente nel primo e secondo anno dei corsi di primo livello, infatti, è di circa 30 crediti annui sui 60 richiesti per passare all’anno successivo. Poca voglia di studiare? Tuttavia, uno dei motivi di lamentela più comuni tra gli studenti è che il programma d’ esame non è consono al numero dei crediti corrispondenti: è di solito molto più corposo.

PROSEGUIRE, SCELTA OBBLIGATA

– Il sistema 3+2 sforna più laureati rispetto al passato, ma questi laureati solo nel 50% dei casi non continuano gli studi. Questo perché, a differenza che all’estero, il mondo del lavoro non considera un titolo competitivo la sola laurea triennale, e per svolgere molte professioni è addirittura richiesta, oltre la laurea specialistica, anche un’ attività di tirocinio o praticantato: questo, ad esempio, è il caso degli aspiranti avvocati che per accedere al titolo devono documentare una pratica di almeno 2 anni. Non sono pochi i casi in cui un’ azienda, poi, selezioni solo laureati che abbiano inserito nel curriculum anche un master di secondo livello.

ALLUNGATO IL BRODO?

- Giurisprudenza, Lettere, Sociologia, Matematica: sono solo alcuni esempi di corsi di laurea che, prima della riforma, si concludevano in 4 anni. La soluzione 3 +2 ha arrecato svantaggi soprattutto agli studenti di questi corsi che, di base, hanno visto allungarsi di almeno un anno il loro percorso di studi. Questo, perché la laurea triennale non può viaggiare da sola e, pure se nei tempi e nell’impegno richiesto è diventata l’equivalente della vecchia laurea quadriennale o quinquennale, non lo è a livello di efficacia. Di fatto, oggi per laurearsi davvero c’è bisogno del doppio del tempo.

E tu cosa ne pensi del 3+2?

Carla Ardizzone

Data pubblicazione 20 Marzo 2014, Ore 16:44
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