
Alessandro Biancardi il nome del pescatore.
Le misurazioni sono state compiute di fronte agli occhi di 10 testimoni. Salvo imprevisti, dovrebbe trattarsi del pesce siluro più grande mai pescato. Ora si attende il verdetto dell’International Game Fish Association.
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Il mostro del fiume Po, il pesce siluro più grande del mondo
Il pesce siluro è già stato ribattezzato “Il mostro del fiume Po”. Il pescatore sportivo Alessandro Biancardi è riuscito a catturarlo da solo, dopo una lotta durata oltre 40 minuti. La pesca è avvenuta nella zona di Revere, in provincia di Mantova.Il pescatore si è reso subito conto che aveva tra le mani qualcosa di prezioso: “un pesce storico”. E non si sbagliava. L’esemplare, per un peso di circa 150 chili, misura ben 285 centimetri, 4 centimetri in più dell’attuale record mondiale. Le misurazioni, metro alla mano, sono state scrupolosamente compiute di fronte a 10 testimoni. La documentazione è stata spedita all’Igfa (International Game Fish Association), in attesa della registrazione e, soprattutto, della conferma: dovrebbe trattarsi, come detto, del pesce siluro più grande mai pescato al mondo.
Un pesce siluro, dunque. Il suo habitat ideale sono i grandi fiumi, ma anche altri ambienti caratterizzati da acqua dolce, come paludi, laghi, stagni e canali. Di solito abita le zone più profonde, ma non di rado si spinge nelle acque più basse, soprattutto durante la caccia notturna. Si riposa durante la maggior parte del giorno, nascondendosi tra rami e fanghiglia.
Il racconto del pescatore: “Un pesce storico”
“Tutto è iniziato come una normale giornata di pesca, sono andato al grande fiume Po. Prima di partire ho controllato nodi, ganci, ogni collegamento, perché sono estremamente meticoloso. Ho sempre bisogno di essere sicuro al 100% che tutto sia al suo posto se un pesce dei sogni decide di mordermi l’esca”, ha raccontato Biancardi a ‘La Voce di Rovigo’.“Ero solo sulla mia barca, il livello dell’acqua stava iniziando a scendere dopo la grande alluvione così ho deciso di pescare con la tecnica di spinning e ho iniziato a gettare la mia esca nell’acqua fangosa”, dice Bignardi. Ed ecco che dopo pochi lanci è arrivato quello che lui stesso definisce “un boccone potente”. Continua il pescatore: “Il pesce è rimasto fermo alcuni secondi prima di iniziare una lotta molto complicata, tra correnti forti e tanti ostacoli sommersi. Sono riuscito con calma a combattere quello che sentivo essere un pesce storico”. Bignardi ha mantenuto il sangue freddo e lo ha seguito per quaranta “interminabili” minuti. “Quando è emerso per la prima volta, mi sono reso conto davvero di aver agganciato un mostro, l’adrenalina ha iniziato a pompare forte e la paura di perderlo mi ha quasi fatto venire il panico, ero da solo ad affrontare il più grande pesce gatto che abbia mai visto in 23 anni”.