
Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria da Covid-19 anche le comunità scolastiche e gli atenei italiani sono andati in lockdown per incominciare la didattica a distanza. Se dal 4 maggio c’era la possibilità di una riapertura graduale e in sicurezza per i laboratori di ricerca, da giugno in alcune università sarà possibile fare anche gli esami in presenza. È il caso dell’Università La Sapienza che guarda con attenzione al modello della Maturità. Ecco cosa sta pensando di fare il Rettore Eugenio Gaudio.
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Università: La Sapienza farà esami in presenza
Se già nella prima bozza del cronoprogramma per la fase 2 e 3 dell’emergenza Coronavirus inviata dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, si parlava di riapertura parziale degli atenei con la normalizzazione degli esami universitari e delle sedute di laurea, con il decreto ufficiale arrivato, molti atenei potranno riaprire per gli esami in presenza. “Ci baseremo sull’esame di maturità, che è stato deciso di far svolgere in aula. Se avrà successo, seguiremo anche noi quel modello”. Dice così il Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, di fronte alla possibilità di ritornare in sede per fare gli esami in presenza. Dopo un primo periodo di esami online su Exam.net e videochiamate su Meet, l’Università ha intenzione di andare avanti con un doppio binario: garantire la modalità telematica a chi non potrà essere presente fisicamente e permettere le modalità in presenza, sempre a discrezione dei professori delle singole commissioni. Il discorso, però, potrebbe non resistere per i corsi più affollati e con un alto numero di iscritti all’esame, tutto dipende, infatti, dalle aule disponibili. Per la modalità in presenza “se un esame ha venti iscritti, si faranno entrare 4 gruppi, cinque studenti per volta. Uno sarà interrogato e gli altri resteranno nell’aula, per garantire il carattere pubblico dell’esame”.