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in che modo viene messo il 5 in condotta

Il profilo del neo-laureato italiano nel 2016? Mediamente occupato ma pericolosamente precario. Ma i critici della laurea a tutti i costi devono comunque rivedere il proprio giudizio: ai diplomati va decisamente peggio.

È questa, a grandi linee, la condizione degli studenti che hanno conseguito un diploma superiore o un titolo di studio universitario negli ultimi quattro anni. Dati contenuti nel report I percorsi di studio e lavoro dei diplomati e dei laureati, pubblicato dall’Istat, che analizza il mercato del lavoro giovanile in Italia nel periodo 2011-2015.

VALORI SIMILI AL QUADRIENNIO PRECEDENTE, NONOSTANTE LA CRISI - E, tutto sommato, il quadro che esce fuori non è poi così drammatico. L’intervallo di tempo preso in considerazione è proprio quello in cui la crisi ha fatto sentire i suoi effetti peggiori: una recessione che ha penalizzato soprattutto i più giovani. Eppure, i valori sono in linea con quelli del precedente quadriennio e una buona fetta di laureati è riuscita lo stesso a trovare lavoro. Anche se, come vedremo, bisogna fare delle distinzioni importanti; molto dipende da quale strada si ha deciso di seguire, dal settore. Lo stesso, purtroppo, non si può dire dei diplomati che, negli ultimi anni, hanno visto calare le opportunità di lavoro. E poi c’è il precariato, che ormai sembra diventata la normalità.

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QUALI FACOLTA’ CONVIENE FREQUENTARE - Medicina e Ingegneria: sono queste le lauree su cui puntare per trovare un buon lavoro prima di tutti. Secondo i dati Istat, il 96,5% di quelli che si laureano in discipline mediche e il 93,9% dei laureati nelle varie branche dell’ingegneria trovano lavoro entro 4 anni dal conseguimento del titolo. Ma se volete avere la certezza (o quasi) di un contratto il consiglio è di specializzarvi nel settore Difesa e Sicurezza, un area che si è molto rinnovata ed è diventata cruciale per i servizi di Intelligence, nella lotta al terrorismo, nella cyber-sicurezza; tanto è vero che il 99,4% dei laureati trova subito lavoro. E, in più, tutti loro hanno anche stipendi più alti degli altri laureati.

NON E’ UN PAESE PER UMANISTI - Il rovescio della medaglia sono le lauree di ambito umanistico (dopo un quadriennio lavora solo il 61,7% dei triennalisti e il 73,4% degli specialisti) e geo-biologico (con la triennale si lavora nel 58,6% dei casi, con la specialistica il 76,5%). Ancora peggio per gli psicologi: solo 1 laureato su 2 di primo livello – il 54,4% - ha presto un lavoro. Non va tanto meglio al gruppo giuridico: con un secondo livello non si va oltre il 67,6% di occupati. In generale, tra quelli che hanno conseguito una laurea triennale nel 2011, quelli che attualmente lavorano sono il 72,8%. I laureati dei corsi di II livello a ciclo unico con un’occupazione sono, invece, l’80,3%. Meglio chi ha preso una laurea specialistica o magistrale, occupati nell’84,5% dei casi.

LA PIAGA DELLA PRECARIETA’ SEMPRE IN AGGUATO - Ma, come detto, c’è una nota negativa: la precarietà. I più esposti i laureati di I livello: il 52,8% - in pratica 1 su 2 – di quelli che lavorano lo fa con un contratto a tempo determinato, a progetto o di prestazione d’opera, grazie a una borsa di studio; meglio (ma non troppo) per quelli di II livello, che hanno un lavoro temporaneo nel 41,9% dei casi. Sicuramente meglio di chi si è fermato al diploma, cercando subito lavoro: solo 1 su 4 (il 25,3%) ha un contratto a tempo indeterminato, l’11,5% è lavoratore autonomo, il restante 63,2% si deve invece accontentare di occupazioni non stabili.

Marcello Gelardini

Medicina e Ingegneria:  le lauree più adatte per trovare subito lavoro articolo