
Proprio ieri gli studenti del collettivo universitario 'Cambiare Rotta' hanno occupato la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma. Si tratta dell'ultima iniziativa in ordine di tempo che va ad aggiungersi alle mobilitazioni studentesche andate in scena anche a Milano e a Napoli.
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Stop alle ostilità: gli studenti chiedono il cessate il fuoco su Gaza
"Vogliamo che la mozione votata all'unanimità dal Senato accademico sia revocata - affermano gli studenti in una nota riportata da 'Ansa.it' -, che la Sapienza smetta di sostenere il regime di apartheid israeliano, che tronchi gli accordi con quel governo e con tutte le istituzioni che sorgono sui territori occupati". Viaggiando controcorrente rispetto alla Crui (Conferenza dei rettori delle Università italiane) che aveva scelto di esibire una bandiera della pace nastrata a lutto, matenendo così un basso profilo, gli studenti scelgono di schierarsi al fianco della causa palestinese. A Roma non sono mancate le tensioni tra studenti e forze dell'ordine, con i giovani di 'Cambiare Rotta' che dopo un'assemblea nel cortile della facoltà di Scienze Politiche, sono riusciti a forzare il blocco ad un ingresso laterale e ad entrare all'interno con una bandiera palestinese, gridando “Free Palestine”.Situazione più o meno simile a Napoli, più precisamente all'università Orientale, dove da martedì gli studenti sono in occupazione. Ieri poi, davanti il Palazzo Giusso, sede dell'ateneo, si è svolto un flash mob di studenti di diversi atenei napoletani: ”Ci chiediamo come il rettore dell'università l'Orientale e la ministra dell'Università Bernini possano dormire tranquilli davanti agli orrori di cui si rende responsabile il governo sionista senza dire una parola” ha detto una studentessa con le mani sporche di vernice rossa.
Non mancano poi le iniziative isolate. Sempre nella giornata di ieri, cinque studenti dell'università Statale di Milano hanno interrotto l'Annual Meeting della 4Eu+ European University Alliance, che si stava tenendo nell'Aula Magna dell'ateneo, salendo sul palco ed esibendo uno striscione pro-Palestina. Così anche a Venezia, dove il collettivo universitario 'Liberi Saperi Critici' è tornato in presidio nella sede centrale dell'Università Ca' Foscari dopo l'occupazione dello scorso giovedì: ”Non possiamo accettare l'appoggio e il consenso istituzionale ai crimini di guerra e alle continue violazioni dei diritti umani che Israele continua a perpetrare" hanno spiegato ragazze e ragazzi.
Infine, in queste ore sui social circola un appello firmato da 160 allievi, promosso da Clelia Li Vigni, studentessa e candidata ricercatrice della Normale di Pisa: ”Forte preoccupazione per gli incessanti bombardamenti di Gaza. Per porre fine alla violenza si deve porre fine alla sua causa principale: l'apartheid e l'occupazione israeliana dei territori palestinesi" si legge nella petizione.