
Un docente dell'università Iuav di Venezia è stato aggredito in pieno giorno, nel cuore della città, da un gruppo di giovani. Il motivo? La sua presunta vicinanza al rettore e il sostegno ai progetti dell’ateneo in Medio Oriente. La sua reazione ha sorpreso gli assalitori e gli ha permesso di uscirne senza conseguenze. Ma l’università ha comunque presentato un esposto.
E mentre le indagini vanno avanti, monta la polemica. Il rettore parla apertamente di “clima di paura” e chiede alla comunità universitaria di abbassare i toni.
Intanto, gli studenti scendono in piazza per chiedere all’istituzione una presa di posizione chiara sulla guerra a Gaza.
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"Sappiamo che sei amico del rettore…"
Mercoledì mattina, in una calle di Venezia, il professore è stato avvicinato da un gruppo di giovani dall'aria minacciosa.
Secondo le ricostruzioni, il docente si stava dirigendo verso Ca’ Badoer, una delle sedi dell’ateneo, quando ha incontrato i ragazzi. Avrebbe chiesto loro di spostarsi, e la risposta che si è sentito dare, seguita da spintoni e momenti di tensione, è stata: "Sappiamo che sei amico del rettore…" . Il professore, esperto di arti marziali, sarebbe riuscito a difendersi, tanto da spingere gli aggressori alla fuga.
Il caso è ora oggetto di indagini ufficiali, e lo Iuav sta ricostruendo l’accaduto nei dettagli.
Il rettore: "Non è più semplice camminare per Venezia"
Dura la reazione del rettore, Benno Albrecht, che ha informato dell'accaduto tutto il personale dell’università, con una mail in cui scrive. "Quanto successo è gravissimo e frutto di un clima carico di tensione". E ancora: "Per me e per altre persone non è più così semplice camminare per Venezia, non sappiamo cosa possa succederci".
Secondo le prime informazioni, l’attacco sarebbe motivato da dissenso politico: alcuni non vedono di buon occhio la partecipazione dello Iuav al Gaza Reconstruction Team, un progetto coordinato dal Ministero della pianificazione palestinese con il supporto dell’ONU.
Libera opinione o minaccia?
Albrecht, come riportato da 'Corriere del Veneto', difende con forza la natura democratica dell’università: "Il nostro istituto ha sempre ospitato il libero scambio di opinioni". Ma ribadisce anche: "Quanto è accaduto è un attacco alla libertà personale inaccettabile e genera un clima di paura e di tensione che compromette la natura dell’Università come luogo di confronto, dialogo e rispetto reciproco".
E lancia un appello alla calma: "Invito tutti ad abbassare la temperatura di un conflitto di opinioni che, come si è visto, può generare conseguenze pericolose".
Assemblea davanti ai Tolentini
Il giorno dopo, una parte degli studenti e dottorandi dello Iuav si è riunita davanti alla sede dei Tolentini. A terra, una grande bandiera palestinese. Attorno, poliziotti e carabinieri a vigilare.
Gli studenti hanno espresso la loro posizione: "Prima di iniziare, vogliamo esprimere la nostra solidarietà al docente coinvolto e condannare qualsiasi forma di dissenso che possa sfociare in atti violenti o che generino un clima di paura".
All’ordine del giorno anche una richiesta all’ateneo di prendere posizione sulla guerra a Gaza.