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di paolodifalco01
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iniziare università

Iniziare l’università dopo cinque anni di scuola superiore vuol dire, letteralmente, catapultarsi in un mondo tutto nuovo dove cambiano anche “le regole del gioco. Qualche esempio? Se alle superiori potevi far affidamento sui professori che ti tormentavano ricordandoti di studiare e di farti interrogare, all’università non c’è più nessuno che ti dice quello che devi fare ma tutto dipende esclusivamente da te e dal tuo modo di organizzarti.

Iniziando l’università inoltre inizi anche a capire veramente perché durante i vari anni il leitmotiv quotidiano che veniva ripetuto per qualsiasi materia all’infinito era quello di “acquisire un buon metodo di studio e perché senza quest’ultimo non si può assolutamente pensare di affrontare gli studi universitari. Insomma, confrontandoti con questo nuovo mondo sono davvero tante le cose che capisci, proviamo a riassumerle in 10 punti.

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1. L’organizzazione dello studio

Una volta varcata la soglia dell'ateneo che hai scelto, organizzare lo studio è fondamentale: se alle scuole superiori al massimo c’erano un paio di capitoli da studiare per le fatidiche interrogazioni, all’università invece si studiano dei veri e propri mattoni di centinaia di pagine per poter superare i vari esami. Esami che si svolgono regolarmente durante la sessione invernale che di norma è nei mesi di gennaio e febbraio e, durante la sessione estiva che invece si ha a giugno e luglio. È vero che diminuiscono le materie su cui concentrarsi ma aumentano notevolmente le pagine e quindi è fondamentale organizzare il proprio studio per non rischiare di arrivare a studiare tutto qualche settimana prima delle sessioni dato che qui, come dicevamo all’inizio, non c’è più nessuno a ricordarti che devi studiare.

2. Avere un buon metodo di studio

A fare la differenza all’università anche a livello di tempo è il metodo di studio: se alle scuole superiori in un modo o nell’altro si riusciva a studiare per l’interrogazione o comunque arrivava sempre qualche suggerimento che ti salvava dalle domande su tutto quello che avevi tralasciato, all’università questo non funziona più. Durante gli esami in genere hai solo il tuo professore davanti e neanche sbirciare tra le pagine del libro può aiutarti quindi avere un buon metodo di studio che ti permetta di poter impiegare meno tempo possibile a memorizzare più concetti può fare davvero la differenza al livello di voti.

3. Occhio al credito formativo universitario (CFU)

Un altro fattore con cui fare i conti nel momento in cui entri nell’ottica universitaria è il credito formativo universitario: se alle scuole superiori c’erano materie più importanti e meno importanti che comunque avevano la stessa influenza al fine di determinare la media scolastica a fine anno, all’università entrano in gioco i CFU. Il credito formativo universitario è l’unità di misura del carico di lavoro dello studente e, di conseguenza, tiene conto delle ore di lezione, di studio individuale e di eventuali seminari che lo studente deve seguire durante il suo percorso di studi. Non tutti gli esami hanno lo stesso valore di CFU; infatti alcuni più impegnativi hanno un numero di CFU più alto che si traduce in una maggiore rilevanza del voto nel momento in cui si calcola la media finale, non una semplice madia ma una media ponderata. Cosa vuol dire nella pratica? Ottenere un voto di 28 su un esame da 12 crediti ha molta più rilevanza rispetto allo stesso risultato in una prova da 6 crediti in quanto i crediti vengono attribuiti allo studente che supera l’esame indipendentemente dal voto ottenuto.

4. L’utilizzo della mail universitaria

Se alle superiori si poteva comunicare abbastanza facilmente con i propri docenti, anche attraverso messaggi e gruppi su WhatsApp, o direttamente durante le lezioni, una volta iniziato il tuo percorso universitario ti accorgerai che anche questo aspetto, spesso dato per scontato fino ad ora, potrebbe cambiare. In genere per comunicare con i docenti dei vari corsi occorre contattarli attraverso le loro mail. Proprio per questo sono diverse le università che nel momento dell’immatricolazione mettono a disposizione dei loro studenti anche una casella mail istituzionale da utilizzare per le comunicazioni ufficiali con i docenti.

5. Consultare il sito della propria facoltà

L'università è senza dubbio un organo molto più grande e complesso rispetto alle scuole superiori. Infatti, se bene o male qualsiasi avvenimento accadesse nei corridoi delle superiori, era poi riferito e riportato dai vari pettegolezzi, circolari o richiami, la comunicazione negli atenei è nettamente differente. Infatti ogni facoltà ha spesso un sito web differente e al quale gli studenti dovrebbero fare riferimento per avvisi di qualsivoglia tipo. Per esempio potrebbe essere utile consultare la pagina web dedicata per poter accedere agli Erasmus o frequentare uno dei tanti corsi di lingua straniera offerti dalla propria facoltà bisognerà verificare sul sito la presenza di bandi o i vari orari dei corsi.

6. Partecipare a pieno alla vita universitaria

Proprio perché il mondo universitario è totalmente diverso da quello delle superiori, partecipare a pieno alla vita universitaria vuol dire non limitarsi a seguire semplicemente le lezioni ma scoprire fin dal primo giorno quali sono i progetti portati avanti dalla tua università come per esempio il volontariato, la cooperazione internazionale, ma anche gli eventi come dibattiti, concerti, competizioni sportive, gruppi musicali o corsi di teatro.

7. Conoscere la propria università

Da quanto detto fino a questo momento avrete sicuramente intuito che le dimensioni delle varie università sono notevolmente maggiori rispetto a quelle di una normale scuola superiore. Vi capiterà, letteralmente, di prendervi in quei corridoi che sembrano dei veri e propri labirinti mentre raggiungete le varie aule dove si terranno i vari corsi. Inoltre, in genere, le università offrono al proprio interno tantissimi servizi: dalle biblioteche ai bar. Conoscere la propria università è quindi fondamentale per potersi ambientare e per questa finalità sono tante le cittadelle universitarie dotate di schermi con palinsesti interni e app.

8. Non c’è solo lo studio...

Fino ad adesso forse penserete che l’università è fatta di solo studio: in realtà non è proprio così. Sapendo organizzare il proprio studio e il proprio tempo, quando non si hanno le consuete sessioni si può partecipare ad eventi, party, feste universitarie che sicuramente possono darti una spinta in più per socializzare e conoscere nuove persone interessanti.

9. Gli amici possono darti una spinta in più

Una cosa che è valida sia per le scuole superiori che per l’università è che crearsi un gruppo di amici può anche migliorare la qualità dello studio: gli amici infatti possono motivarti e spingerti a studiare di più. E, non solo: con il giusto gruppo di amici potrai preparare gli esami insieme e confrontarti con loro.

10. Capisci se la tua università ti offre un servizio di tutorato

I cambiamenti che comporta la vita universitaria sono davvero tanti: per non perderti niente o per chiedere chiarimenti su lezioni ed esami molte università ti offrono la possibilità di chiedere una mano a chi ha maturato più esperienza di te ovvero un tutor. Ma, chi è il tutor? In genere è uno studente più grande o un giovane docente che aiuta le matricole ad inserirsi a pieno nella vita dell’ateneo partendo dalla pianificazione degli esami ed aiutandole ad autovalutare i risultati ottenuti.

Paolo Di Falco