
Nelle università italiane ci sono più studentesse che studenti: su un milione e ottocentomila iscritti, in totale, negli atenei italiani, nell’anno accademico concluso, il 57% erano donne. Ma la percentuale di presenza femminile scende al 37% se si tiene conto delle materie Stem (Matematica, Fisica, Scienze, Tecnologie informatiche).
Nelle Ict, le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le donne rappresentano solo il 14% degli iscritti. In Ingegneria, Manifattura e Costruzioni sono il 29%. In Scienze naturali, invece, le studentesse sono il 57%.
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L'eccezione parte dal San Raffaele
Ci sono alcune importanti eccezioni: in 12 università italiane (su un centinaio di quelle nazionali, fra pubbliche, private e telematiche) ci sono più studentesse che studenti, secondo l’indagine di "Talents Venture". Al primo posto di questa speciale classifica troviamo il "San Raffaele" di Milano, l'ateneo con più donne iscritte: il 78% su 228 iscritti. Subito dopo c’è l’Università di Teramo, con il 67% di donne su 624 presenze. Al terzo posto c’è l’Università Campus Biomedico di Roma: su 992 iscritti ai corsi Stem, il 61% sono studentesse. Seguono Urbino, Catanzaro, la Tuscia, e l’Università del Piemonte Orientale. Le altre cinque università con più donne nelle discipline Stem sono l'Università telematica San Raffaele di Roma, Foggia, Ferrara, la Cattolica di Milano e l'Iuav di Venezia, l’istituto universitario di architettura.