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Bullismo a scuola a causa di una T-shirt arancione con le iniziali della University College

Le storie più belle sono quelle che hanno un inizio infelice e disperato a cui però non soccombono e anzi, lo ribaltano per raggiungere il sognato lieto fine. A questa tipologia di storie appartiene anche quella di un giovanissimo studente di una scuola elementare in Florida, divenuto bersaglio di bullismo da parte dei suoi piccoli compagni di scuola.

Una T-shirt personalizzata: la creatività come bersaglio di derisione

Durante il ‘College Colors Day’, una giornata celebrativa in cui tutti gli studenti indossano indumenti che richiamano il colore del loro college preferito, la fantasia di un piccolo studente della Altamonte Elementary School, fan dell’Università del Tennessee ma sprovvisto di vestiti che richiamassero il college americano, gli ha suggerito un’idea creativa per superare questa mancanza. Sulla propria T-shirt arancione, colore per eccellenza del college americano, ha infatti attaccato un foglio di carta su cui aveva disegnato a penna le due iniziali dell’ateneo U.T.
L’iniziativa però ha suscitato la disapprovazione di alcune delle sue compagne che, nonostante non avessero nemmeno partecipato al ‘College Colors Day’, dopo averlo incontrato a mensa durante l’ora di pranzo, non hanno risparmiato il loro coetaneo da critiche pungenti e insistenti derisioni.

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Un modello positivo di docente

Il piccolo studente non è rimasto immune da quello che può definirsi un episodio di bullismo, tanto da accorgersene anche la sua attenta maestra Laura Snyder che ha notato immediatamente il cambiamento emotivo del suo piccolo allievo. L’entusiasmo con cui aveva creato e personalizzato la sua maglietta, unica nel suo genere, si era improvvisamente dissolto lasciando il posto ad un pianto disperato.
Il giorno stesso, colpita e dispiaciuta per l'accaduto, la maestra ha deciso di pubblicare un post su Facebook, in cui raccontava lo spiacevole episodio, che in poche ore è divenuto letteralmente virale fra i fan della stessa università.
L’impennata di condivisioni e commenti del post ha così generato un’ondata di sincera e spontanea solidarietà con una risonanza talmente forte anche sull’opinione pubblica da spingere l’Università ad inviare al suo piccolo fan una scatola piena di tutti i tipi di gadget ufficiali, rigorosamente arancioni, come cappelli, bandierine, quaderni, spille e molti altri.

La rivincita schiacciante: un inatteso lieto fine

Ma non è finita qui. L’università ha dedicato una vera e propria t-shirt al piccolo studente, creando una nuova maglietta in cui è impresso il logo scarabocchiato dallo studente.
Lo store ufficiale del campus per sponsorizzare l’iniziativa ha invitato infatti su Twitter tutti i fan del college a comprare la maglietta, dichiarando che i fondi ricavati, in onore del piccolo creatore deriso, saranno devoluti ad un’associazione contro il bullismo: ‘Condividi l'orgoglio di uno studente elementare della Florida indossando il suo disegno anche sulla maglietta! Una parte del ricavato di ogni t-shirt venduta andrà a una fondazione anti-bullismo’.
Considerato il sorprendente successo di vendita delle magliette, andate letteralmente a ruba, Randy Boyd, presidente ad interim dell’Università del Tennessee, ha elogiato l’immaginazione e la fantasia del giovanissimo studente che da oggetto di scherno è diventato il protagonista di una storia bellissima, rischiarata da tinte arancioni.

Giulia Onofri