
É arrivata da poche ore la conferma del voto negativo del governo britannico di Boris Johnson sulla conferma certa del programma Erasmus + nel Regno Unito. Ieri sera infatti, mentre eravamo tutti presi dal clamore della notizia collegata a Harry e Meghan, il Parlamento ha votato contro l’automatica prosecuzione di Erasmus+.
Con 344 voti contrari e 254 a favore è stata infatti bocciata la «Nuova Clausola 10», presentata dall’opposizione, che qualora fosse passata, avrebbe imposto al governo di continuare a negoziare la piena appartenenza nel Regno Unito al programma anche dopo il 2020, quando finirà l’attuale ciclo già finanziato e soprattutto quando Londra uscirà dall’Ue.
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Erasmus nel Regno Unito, futuro incerto
Stando ad oggi, il programma Erasmus+ nel Regno Unito continuerà come previsto e finanziato fino al 2020, con un futuro però ancora da decidere e incerto. Una soluzione per il Regno Unito potrebbe essere quella di pagare per rimanere “membro del programma”, come fanno Turchia, Islanda, Norvegia e Serbia: non tutti i Paesi che partecipano, infatti, sono membri Ue. Ciò di cui si ha certezza è il futuro del governo Johnson, il quale ha ribadito più volte il voler recidere ogni vecchio legame con l’Ue alla fine del 2020 per costruire, sulle “macerie" del passato, un nuovo “amichevole” rapporto con l’Europa, soprattutto commerciale in cui potrebbe quindi rientrare il programma Erasmus.
Non è un addio
Ad ogni modo il governo britannico ha smentito l’addio definitivo a Erasmus: questo voto non significa ancora l’uscita del Regno Unito dal programma europeo di scambio universitario, visto che le modalità del mantenimento potranno essere discusse in futuro in negoziati post-Brexit. In proposito è intervenuto il sottosegretario all’Istruzione e parlamentare conservatore Chris Skidmore sottolineando che “il voto di ieri era non significa la fine della partecipazione del Regno Unito al programma Erasmus+ dopo che avremo lasciato l’Ue. Ne parleremo nei futuri negoziati con l’Ue. Abbiamo grande stima dello scambio internazionale di studenti”.