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università borracce

L'eco delle manifestazioni del #fridayforfuture si fa ancora sentire. I giovani di tutto il mondo chiedono un cambio di marcia a tutti i governi. "Non si possono più ignorare le sfide di un futuro che oramai è diventato presente", dicono.

Uno degli slogan del movimento è quello di cambiare comportamenti e stili di vita per ridurre la plastica monouso. Ad esempio, una prima misura sarebbe quella di dire addio alle bottigliette di acqua minerale a favore della borraccia. E le università non si sono tirate indietro: anzi, sono tra le prime a darne esempio.

Da nord a sud borracce all'Università contro la plastica

Tre anni fa, nel 2016, l'Università Bicocca di Milano ha deciso di installare negli edifici dell’ateneo 14 erogatori di acqua liscia e gassata. L’acqua erogata è quella di rete idrica e non ha contaminanti. Per incentivare il consumo l'ateneo lombardo ha distribuito 12.000 borracce ai dipendenti e agli studenti. Il bilancio è positivo, visto che ogni erogatore consuma 80 litri al giorno, per un totale di circa 400mila litri d’acqua che corrispondono a un risparmio ipotetico di circa 250mila bottigliette di plastica da mezzo litro.

Non solo Milano, però, tra gli atenei virtuosi. Nell’elenco troviamo il Politecnico di Torino, quello di Milano, l’Università di Bologna e molte altre università aderenti alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (Rus).

L'ultima ad aderire all'iniziativa, in ordine cronologico, è l'Università di Catania. Nell'ateneo della città siciliana sono stati installati diversi erogatori di acqua (naturale e frizzante) nei pressi dei dipartimenti universitari. Non solo: attivata anche una casetta dell'acqua, collegati alla rete informatica di Ateneo e gestiti grazie ad un software che permette l’elaborazione in tempo reale dei prelievi di acqua effettuati. Distribuite anche 2.500 borracce al personale universitario e circa 9.000 agli studenti immatricolati.

La borraccia infilata nella tasca dello zainetto è un segnale (ancora piccolo), un modo per dire no a più di 10 miliardi di bottiglie di acqua minerale di plastica bevute ogni anno dagli italiani, un piccolo gesto che aiuta l’ambiente.

Tutti pazzi per l'ambiente: #trashtag challenge, la sfida sui social

Sui social network, intanto, impazza la #trashtag challenge, cioè un Invito a postare due fotografie dello stesso luogo, prima e dopo aver raccolto la spazzatura. La sfida a colpi di like è per incentivare a ripulire tanti luoghi ricoperti dall'immondizia. La #trashtag challenge è partita grazie a Byron Román, 53enne di Phoenix: "Fate una foto a un'area che ha bisogno di pulizia o manutenzione. Dopo, scattate un'altra foto dopo aver fatto qualcosa per migliorare la situazione", ha scritto l'americano in un post su Facebook con più di 500mila visualizzazioni.

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