
Lo sappiamo bene: la vita accademica, soprattutto quella universitaria, è divisa in semestri. Alla fine di ogni semestre arrivano inesorabili le sessioni di esami; nefasti periodi dell'anno in cui l'universitario deve sottoporsi ai temuti esami.
Ciascuna sessione, percepita sempre come un segmento di tempo che scorre più lento del normale, effetto che provoca la percezione che essa sia in realtà infinita, ha però, un tempo determinato: generalmente intorno a un mese.
Ecco quindi che noi di Skuola.net abbiamo redatto un rapido inventario dei più pericolosi effetti collaterali riscontrabili nello studente nel periodo di esami.
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10. Pallidezza
Effetto osservabile specialmente nella sessione estiva e autunnale. Segregato nel buio delle oscure stanze, lo studente è privato della luce del sole per lunghi periodi. Il risultato non può che essere uno: biancore cadaverico.
9. Ansia
L'effetto si ripete puntualmente, e non solo nel periodo degli esami: la sessione è alle porte e il povero universitario non è preparato. Pensa “non lo farò mai più”, promettendo a se stesso che sarà l'ultima volta che si farà sorprendere impreparato dagli infidi esami giunti prima di quanto avesse preventivato.Eppure, sessione dopo sessione, la storia si ripete sempre con gli stessi inequivocabili segnali: il libro incartato finalmente viene liberato dal cellophane .... ed è subito ansia a mille.
8. Asocialità
In modalità “studio matto e disperatissimo” lo studente a mostrare insensibilità ai problemi della vita sociale. Alla fine della sessione la sua rete di amicizie si sarà drasticamente ridimensionata.
7. Trasandatezza
Chiuso per giorni, mesi, semestri, nelle quattro mura, lo studente inizia pericolosamente a trascurare il suo aspetto estetico. Il logoro pigiama sarà l'outfit adeguato da esibire ad ogni occasione, e nei casi più estremi, anche la doccia sarà solo un optional superfluo visto l'impossibilità di uscire di casa.
6. Depressione
La sessione d'esame è qualcosa al quale lo studente non può sfuggire se vuole rimanere al passo con gli esami. Pena: finire nello status di fuori corso o, peggio ancora, rimanere per sempre parcheggiati all'università. La spaventosa prospettiva deprime anche l'animo più gioioso.
5. Follia
La mente inizia ad alienarsi, determinato l'abbandono di ogni criterio di giudizio. La pressione degli esami induce alla follia dei comportamenti. Lo studente in crisi da esami recupererà la razionalità di giudizio unicamente a sessione terminata.
4. Attacchi improvvisi di erudizione
Dialogando con il barista sotto casa o con il coinquilino, inconsapevolmente, l'universitario in sessione mostra tutta la sua aulica cultura. Ogni occasione è utile per dispensare pillole di cultura non richiesta allo sfortunato interlocutore.A uno scontrino non erogato consegue una spiegazione del carattere sanzionatorio della norma in atto; una domanda del coinquilino è lo spunto per un excursus storico/morale del perché della vita in società dell'uomo. Persino le cene con i genitori sono ottimi momenti per parlare della grande carestia di patate che colpì l'Irlanda tra il 1845 e il 1849.
3. Perdita dei valori
Ogni peggiore istinto umano esce fuori. Finalmente lo studente capisce la concretezza dell'antico precetto homo homini lupus.Sotto la pressione degli esami ogni remora morale è destinata a cadere: l'universitario ormai deperito e con una labile stabilità mentale è disposto a tutto pur di superare l'esame.
2. Irascibilità
L'idea di essersi sottoposto volontariamente a tale supplizio, iscrivendosi all'università nel pieno (o quasi) delle sue facoltà, rende lo studente in sessione non poco incline ad essere tremendamente irascibile. Frustrazione che non esita a scaricare alla prima buona occasione sulla vittima ignara.
1. Agitazione
Scontato ma inesorabile. L'effetto si manifesta in tutti gli studenti: la sessione sarà sempre accompagnata da uno stato di tensione e agitazione interiore difficilmente sopprimibile.