
Quasi tutte le università italiane ormai hanno aperto i battenti per l’inizio delle lezioni del nuovo anno accademico. Tra gli studenti presenti nelle aule ci sono anche le matricole, i nuovi arrivati che hanno concluso in modo anomalo il percorso di studi superiori per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Ma quali sono stati e quali saranno gli effetti della didattica a distanza sugli studenti universitari? A porsi questo quesito e cercare delle risposte concrete è stato Tortuga, think tank di studenti, ricercatori e professionisti del mondo dell’economia e delle scienze sociali, che in collaborazione con FFind e Renew Communication ha condotto uno studio su un campione di studenti che hanno concluso le superiori in Dad e che ora sono iscritti al primo anno di università.
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Effetti della Dad sulle matricole universitarie: lo studio
Sono chiari i risultati dello studio condotto da Tortuga su un campione di studenti tra i 18 i 20 anni sfruttando la tecnica del social sampling. Intercettati online attraverso i social media più utilizzati, come Facebook, Instagram e TikTok, ben 350 studenti hanno detto la loro sulla didattica a distanza, aiutando così il team di esperti a costruire una mappa degli effetti prodotti dal periodo di didattica a distanza sui giovanissimi. Le criticità emerse dall’indagine condotta, intitolata “La scuola in una stanza”, sono principalmente tre: divario digitale, effetti psicologici e disuguaglianze nell’apprendimento.
Il divario digitale
Sebbene la tecnologia sia stata una risposta vincente alle difficoltà generate dall’emergenza sanitaria, la maggior parte degli studenti che hanno risposto alla survey di Tortuga hanno dichiarato di aver avuto una connessione non adeguata alle attività didattiche online o di aver avuto difficoltà a reperire un dispositivo idoneo. In particolare, il 70% degli studenti appartenenti al gruppo socioeconomico più basso hanno lamentato problemi di connessione, contro il 50% degli studenti di status socioeconomico elevato. Per quanto riguarda l’uso dei dispositivi, è emerso che gli stessi studenti del gruppo socioeconomico più basso che hanno utilizzato maggiormente il cellulare per seguire le lezioni, hanno avuto peggioramenti nelle loro performance universitarie. Evidente nelle risposte degli studenti è stato anche il problema della scarsa digitalizzazione del sistema scolastico italiano: gli studenti hanno valutato negativamente le performance informatiche dei loro docenti soprattutto al Centro e al Sud.
L’impatto psicologico della Dad
Non solo problemi con la tecnologia e con le performance dei docenti poco esperti, il 29% degli intervistati ha dichiarato di aver rinviato la partecipazione alle attività didattiche online nel marzo 2020 per problemi di concentrazione. A questa percentuale si aggiunge quella degli studenti che hanno dichiarato di aver perso la motivazione a seguire le lezioni e studiare (24% degli intervistati). L’impatto di tali problematiche è maggiore se si prendono in considerazione le risposte date dagli gli studenti più svantaggiati: il 73% ha dichiarato di aver sofferto di scarsa motivazione e l’80% ha lamentato problemi di concentrazione, contro il 65% e il 63% degli studenti del gruppo socioeconomico più alto.
Le disuguaglianze nell’apprendimento
Analizzando la correlazione tra le ore seguite in Dad durante la scuola superiore e la performance universitaria è emerso ad ogni modo che chi ha seguito più lezioni durante la pandemia sembra aver ottenuto dei risultati migliori durante il primo periodo universitario. Lo studio di Tortuga indica inoltre che - a parità di condizioni di partenza (provenienza geografica, status socioeconomico, voto di maturità, ecc.), - ad un aumento dell’1% delle ore seguite corrisponde un aumento del 18,1% nella performance universitaria. In altri termini, chi ha seguito in percentuale meno ore in Dad ha registrato più spesso risultati universitari non eccellenti.
Le proposte di Tortuga per arginare le problematicità
Quale sarà il futuro della scuola e delle università italiane? Visti i risultati dello studio e analizzate le difficoltà emerse, il team di Tortuga si è proposto di fornire delle proposte in grado di arginare le problematicità rilevate.
- Per colmare il gap digitale tra istituti, territori e docenti, ad esempio, sarebbero utili corsi di formazione digitale obbligatori per studenti e insegnanti ed iniziative permanenti di sostegno a chi non ha accesso a dispositivi adeguati e connessione ben funzionante.
- Per quanto riguarda i problemi emersi in ambito psicologico, sempre Tortuga ritiene necessario riproporre il potenziamento dei centri di supporto psicologico in tutte le scuole e università, al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie e supportare la fase dell’orientamento post-scolastico, già debole nel sistema scolastico italiano, attraverso la creazione di un unico portale di riferimento per l’orientamento italiano.
- Per annullare le diseguaglianze nell’apprendimento, infine, bisognerebbe sfruttare strumenti già esistenti, come debiti Ofa per le matricole universitarie e corsi di recupero mirati nel corso dell’anno, che potrebbero essere tenuti su base volontaria dagli studenti degli ultimi anni o iscritti all’università o come attività di servizio civile.
Paolo Ferrara