Francesco Bertoldi
Autore
Alfabeto dei diritti: che cos'è il Victim Blaming e come riconoscerlo articolo

“La sua gonna era troppo corta”, “ha bevuto un bicchiere di troppo”, “a quell’ora forse avrebbe dovuto essere a casa”. Tutte frasi, queste, che sentiamo fin troppo spesso, e che portano a una vera e propria colpevolizzazione della vittima. Parliamo infatti del fenomeno del Victim Blaming (o vittimizzazione secondaria).

 

 

A trattare la tematica è Sara Manfuso, attivista per i diritti civili e le pari opportunità e opinionista televisiva, che ha creato in collaborazione con Skuola.net la rubrica Alfabeto dei diritti. La vittimizzazione secondaria, sottolinea Manfuso, “fa vivere alla vittima di violenza una seconda volta quello stesso dolore”.

 

Guarda anche:

 

 

 

Cos’è il Victim Blaming

Il Victim Blaming consiste nel ritenere la vittima di un crimine parzialmente o interamente responsabile di ciò che le è accaduto. Il fenomeno interessa in prevalenza le donne ed è alimentato in gran parte dai tanti stereotipi di genere.

In altre parole si assiste a un vero e proprio ribaltamento dei ruoli tra chi ha subito e chi ha fatto violenza, e quindi tra vittima e aguzzino. La vittima viene screditata per aver “provocato”, intenzionalmente o meno, l’aggressore. Vengono dunque fatte osservazioni di diverso tipo, per esempio sull’abbigliamento troppo succinto, instillando dei dubbi sull’innocenza di chi ha subito violenza. Un “te la sei cercata” che, invece di aiutare la vittima, le fa rivivere un secondo dolore. 

 

Victim Blaming: come difendersi

Innanzitutto, per combattere il Victim Blaming è fondamentale saperlo riconoscere. E poi centrale è la lotta a tutti quei pregiudizi duri a morire sulla figura della donna, quegli stessi pregiudizi, afferma Manfuso, “che spesso, ahimè, troviamo anche in coloro che dovrebbero tenderci una mano”. In ultimo, non bisogna dimenticare il Numero Anti Violenza e Stalking, il 1522, attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale.

Skuola | TV
Verifica dell’età sui siti porno al via, cosa cambia (davvero) da oggi: lo spiega il Garante per le Comunicazioni - #Sapevatelo

Dal 12 novembre 45 siti pornografici - inclusa la piattaforma Only Fans - dovranno verificare l’età degli utenti. Massimiliano Capitanio, Commissario AGCOM, spiega cosa cambia

Segui la diretta