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Alfabeto dei diritti: che cos'è l'Hate Speech e come difendersi articolo

L'Hate Speech è l'espressione di odio diretta verso individui o anche  gruppi di persone, sia in presenza fisica che attraverso mezzi di comunicazione. Tale odio può essere rivolto anche contro intere fasce di popolazioni, tra cui per esempio stranieri, immigrati, donne, persone di colore, omosessuali, credenti di altre religioni e persone disabili.

 

 

A trattare la tematica è Sara Manfuso, attivista per i diritti civili e le pari opportunità e opinionista televisiva, che ha creato in collaborazione con Skuola.net la rubrica Alfabeto dei diritti. 

 

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Cos’è l'#hatespeech e come si combatte? Lo abbiamo chiesto a Sara Manfuso, attivista per i diritti civili e le pari opportunità, e opinionista televisiva esperta di queste tematiche per la nostra nuova rubrica alfabetodeidiritti! #skuolanet #imparacontiktok #scuolaitaliana

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Hate Speech: che cos’è e come si manifesta 

L’Hate Speech si configura, come abbiamo detto, come un’espressione di odio rivolta verso un individuo o un gruppo di persone. Ma la definizione porta con sé una problematica: è complesso, talvolta, distinguere il confine tra incitamento all'odio e libertà di espressione, come fa presente Sara Manfuso.  

Secondo l'ultima Mappa di VOX (Osservatorio Italiano dei Diritti, 10 maggio 2023), le donne sono la categoria più colpita dai discorsi d'odio online, seguite dalle persone disabili e omosessuali.

 

Come difendersi

A livello legislativo, fa presente Sara Manfuso, c’è difformità tra i diversi Paesi, anche all’interno della stessa Unione Europea. Questo significa che non esiste una normativa che possa davvero tutelarci. I criteri variano infatti a seconda di leggi nazionali, documenti internazionali, codici deontologici e regole delle piattaforme. Per esempio, sottolinea sempre Manfuso, “Vengo ad ammazzarti” può essere considerato Hate Speech, mentre “Spero che tu muoia” è più in una zona di confine, e può passare da una parte a seconda delle normative. Per difendersi è essenziale, se accade per mezzo dei social media, utilizzare il meccanismo delle segnalazioni. E poi la miglior difesa sta anche nella scelta a monte: è fondamentale seguire quei contenuti in cui non viene promossa la cultura dell'odio

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