
Il 14 settembre la maggior parte delle regioni italiane riaprirà le proprie classi. Eppure le informazioni trapelate dagli istituti sono ancora frammentarie e spesso confuse. Ammesso che sia arrivato qualcosa.
Perché, secondo un sondaggio effettuato da Skuola.net – interpellando 3mila studenti di medie e superiori – a una settimana dal via, oltre 1 su 2 ancora non sa con quali regole riprenderanno le lezioni nella sua scuola. Un dato che al Sud raggiunge picchi del 70% (situazione in parte giustificata dal fatto che, in molte di quelle regioni, la prima campanella suonerà più in là: il 24 settembre). Grazie a quei pochi che hanno chiara la situazione, però, è possibile avere un'anticipazione di come potrebbe essere la giornata tipo dei ragazzi.
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Campanella unica o ingresso scaglionato?
Il suono della campanella, per la prima volta nella storia, non sarà la stesso per tutti gli alunni del medesimo istituto. Circa 3 studenti su 4, infatti, dicono che l'ingresso e l'uscita da scuola sarà scaglionato. Solo nel 26% dei casi si rimarrà sull'orario unico.
Classi divise o no?
Ma le divisioni, spesso e volentieri, proseguiranno anche all'interno di scuola. La metà dei ragazzi (50%) ha saputo che una o più classi del suo istituto verranno “smembrate” per garantire il rispetto del distanziamento sociale grazie a un gruppo classe meno numeroso.
Si faranno i turni?
Non basta, in alcuni casi gli spazi limitati potrebbero costringere gli istituti a stabilire dei turni per far andare a scuola gli studenti. A sostenerlo è quasi la metà del campione (47%): il 37% dice che la sua classe verrà divisa in due gruppi, ognuno dei quali andrà fisicamente a scuola solo alcuni giorni alla settimana; per il 15% si procederà con un'alternanza mattina/pomeriggio.
Quanto dura la lezione?
Si è parlato tanto di un possibile 'taglio' alla durata delle lezioni, sottraendo dai 10 ai 20 minuti a ai canonici 60. Ma, stando a quanto raccontano gli studenti, questa è una soluzione che poche scuole hanno messo in cantiere: per oltre 2 alunni su 3, su questo fronte, tutto rimarrà invariato.
Didattica digitale integrata: si farà?
Il ricorso alla cosiddetta Didattica digitale integrata (evoluzione della Didattica a distanza, protagonista del lockdown) non sarà l'eccezione ma, soprattutto per i ragazzi più grandi, quasi una regola. Solo per il 38% degli studenti delle scuole superiori la DDI verrà attivata solo in caso di necessità; per 6 su 10 le lezioni online partiranno sin da subito.
Banchi nuovi o rimodulazione degli spazi?
È stato uno dei temi cardine del dibattito sulla riapertura delle scuole. Ma, in base alle risposte date dagli studenti, non sembra che gli istituti avessero tutto questo bisogno di cambiare i banchi. Solo il 38% ne avrà uno nuovo e, in 3 casi su 4, si tratterà di banchi monoposto classici e non dei tanto discussi banchi 'a rotelle'. Gli altri? Tantissimi (71%) già avevano i banchi singoli, gli altri (29%) si siederanno ai vecchi banchi biposto (opportunamente sistemati in base alle nuove esigenze).
Mascherina fissa o ‘mobile’?
Altro passaggio su cui le polemiche non sono mancate. Gli alunni dovranno indossare la mascherina per tutto il tempo che saranno a scuola o solo quando si muovono dal posto? Molto dipenderà dall'ampiezza delle aule. Ma il 35% degli studenti si sta già preparando psicologicamente a non poterla togliere mai, o perlomeno questo gli è stato comunicato dalla scuola.
Ricreazione al banco o in cortile?
Uno dei momenti più attesi della giornata scolastica, la ricreazione, per tantissimi ragazzi potrebbe presto trasformarsi in un supplizio. Solamente 1 su 3, a quanto pare, potrà uscire dalla classe visto che la scuola ha spazi adeguati a disposizione oppure ha trovato una metodologia di gestione dell’orario tale da garantire l’assenza di assembramenti durante la pausa. La maggior parte (67%) sarà invece costretta a farla restando ognuno al proprio posto.
Educazione fisica: si farà ginnastica?
Non sarà tra le priorità ma pure l'attività sportiva ha la sua importanza. Ma l'emergenza sanitaria potrebbe stravolgere anche l'ora di educazione fisica. Il 38% degli studenti, infatti, ha saputo che almeno per le prime settimane di scuola ci si limiterà a fare lezioni teoriche. Non sono comunque pochi (62%) quelli che potranno continuare a fare attività fisica, come sempre.