
Una rilevazione che ha coinvolto 37 mila ragazze e ragazzi che hanno superato l'esame di Stato nel 2021.
E che, per dare un orizzonte di lungo periodo, ha raggiunto anche 40 mila diplomati del 2020, per osservare cosa stiano facendo oggi e come "leggono" a posteriori la loro uscita dalle superiori.
Tra i diplomati più recenti, infatti, l'80,3% giudica positivamente il periodo della scuola mentre il 70,4% promuove l'apertura del proprio corpo docente nei confronti degli alunni. Numeri, questi, che fanno risalire la curva dei principali indicatori valutati da AlmaDiploma dopo un biennio in flessione. Così come, tra il 2019 e il 2021, è migliorata la valutazione data ad altri aspetti dell’organizzazione scolastica, come le attività di recupero, apprezzate dal 72,5% dei diplomati del 2021.
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Oltre la metà degli studenti confermerebbe appieno la propria scelta
Non mancano, però, degli spunti di riflessione che fanno capire il tipo di influsso che la pandemia potrebbe aver avuto sul percorso scolastico degli alunni che si sono trovati a chiudere il proprio ciclo nel bel mezzo dell'emergenza. Potendo tornare ai tempi dell'iscrizione alle superiori, infatti, è vero che oltre la metà dei diplomati (60,7%) confermerebbe in tutto e per tutto la propria scelta (stesso percorso e stesso istituto). Ma questo significa che, dopo un aumento rilevato tra il 2019 e il 2020, nel 2021 la quota di chi rifarebbe le scelte di cinque anni prima cala leggermente (nel 2020 era al 65%). Valutazioni che rimangono sostanzialmente confermate, pur se con una lieve flessioni: tra i diplomati del 2020, attualmente, il 63,7% si dice pienamente soddisfatto del percorso scolastico compiuto. I diplomati meno convinti della scelta compiuta a 14 anni? Sono soprattutto quelli degli istituti professionali.
La Dad? Gli strumenti ci sono stati, i contenuti meno
Tra i passaggi del Rapporto AlmaDiploma non poteva mancare un focus sulla didattica a distanza. Ebbene, almeno stando a quanto riportato dai ragazzi dell'ultimo anno delle superiori, circa 9 su 10 - l'89,1% - ritengono di aver avuto a disposizione strumenti adeguati per seguire le lezioni. Anche se solo il 23,3% - con scostamenti importanti a seconda dell'indirizzo di studi (20,8% tra i liceali, 25,5% tra i tecnici e 30,2% tra i professionali) - dichiara di essere riuscito a stare più attento e a non distrarsi durante la Dad rispetto alle lezioni in presenza. Al contrario, il 64,3% sostiene che, durante la didattica a distanza, è riuscito a migliorare l’organizzazione del tempo dedicato allo studio rispetto a prima.Sta di fatto che la didattica digitale è ancora da rivedere: solo il 30,0% dei diplomati del 2021 ritiene che sarebbe utile continuare a usarla, in modalità integrata con quella "in presenza", anche dopo l’emergenza del Covid-19. I più convinti di ciò sono soprattutto i diplomati professionali (si sale al 33,6%), seguiti da quelli dei tecnici (32,6%) e, infine, dai liceali (27,7%).
Ben 4 studenti su 5 hanno svolto attività di orientamento
Proseguendo nell'analisi, tra i diplomati 2021 il 79,4% ha svolto attività di orientamento organizzate dalla scuola per la scelta post-diploma: il dato oscilla tra l’82,7% per i liceali, il 77,7% per i tecnici e il 64,8% per i professionali. Nell’ultimo anno scolastico frequentato (2020/2021), però, queste attività si sono ridotte, in particolare nei percorsi professionali e nei tecnici, mentre tale diminuzione è stata molto più contenuta tra gli studenti del Liceo.
Il 76% dei diplomati prosegue con l'Università, ma il 6% ha mollato dopo un anno
Ma, come già accennato, l'indagine di AlmaDiploma ha voluto vedere anche che tipo di strade hanno intrapreso i diplomati più "stagionati", quelli del 2020. Tra questi, a un anno dal conseguimento del titolo, il 76,5% dei diplomati del 2020 ha proseguito la propria formazione all'università ed è attualmente iscritto a un corso di laurea (il 59,8% si dedica esclusivamente agli studi universitari, il 16,7% ha scelto di coniugare studio e lavoro); il 14,1% invece ha preferito inserirsi direttamente, ed esclusivamente, nel mercato del lavoro. Come è naturale attendersi, la quota di diplomati iscritti all’università è nettamente più elevata tra i liceali.Qualcuno, però, insoddisfatto dalla distanza tra aspettative e realtà o dallo scarso interesse riscontrato all’interno del percorso scelto, ha rivisto rapidamente i propri piani: sempre tra i diplomati del 2020, il 5,9% di quanti si erano iscritti all'università ha abbandonato dopo appena un anno di corso; mentre tra quelli che hanno resistito, il 9% ha comunque cambiato facoltà o indirizzo.