
La difesa del Pianeta passa anche per la scuola. A maggior ragione ora, visto che tra i temi inseriti nel 'programma' di Educazione Civica (insegnamento tornato obbligatorio quest'anno) c'è anche l'Educazione Ambientale.
Perché le nuove generazioni sono fondamentali in questa battaglia, hanno le chiavi del futuro in mano e, prima si comincia a capire l'importanza di determinati gesti, meglio è. Ma, stando a quanto hanno raccontato a Skuola.net 3600 studenti di medie e superiori, gli istituti si stanno impegnando nella missione già da tempo: più di 8 su 10, in passato, hanno approfondito l'argomento con docenti ed esperti. Un’ottima premessa in vista della Mock Cop26, il summit digitale sul clima - organizzato in sostituzione della Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulle crisi climatiche, slittata di un anno a causa della pandemia - che andrà in scena (via web) dal 19 novembre al 1 dicembre e che vedrà protagonisti proprio loro: tantissimi giovani da oltre 150 Paesi.
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L'educazione ambientale agevola il cambiamento
Ma la vera speranza è soprattutto per quello che potrà accadere nei prossimi decenni. Anche perché, laddove si è parlato di ambiente ed eco-sostenibilità, il messaggio sembra aver colto nel segno. A 1 ragazzo su 3 quelle 'lezioni' hanno letteralmente aperto gli occhi su un mondo sino ad allora poco esplorato, per un altro 55% sono state utili ad approfondire tematiche che conoscevano ma solo in parte. Appena 1 su 10 le ha trovate poco costruttive.
Insegnamenti che si applicano nella vita di tutti i giorni
Non solo, quei momenti hanno dato la spinta per passare dalle parole ai fatti: le ore di Educazione Ambientale hanno influenzato in positivo i comportamenti di quasi un terzo degli alunni coinvolti (31%), che vanno ad aggiungersi a quel 39% che già adottava uno stile di vita 'sostenibile'. E molti altri (20%) potrebbero presto unirsi al gruppo: sono quelli che dicono di aver cambiato modo di vedere la questione ambientale ma ammettono di non aver ancora modificato i propri comportamenti.