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di paolodifalco01
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Debora StrianiDall'istruzione alla mobilità, dalle opportunità di lavoro alla promozione dei diritti umani, l'Europa rappresenta un mosaico di esperienze uniche che possono plasmare il futuro dei giovani in modi inimmaginabili.

Questo quello che racconta nelle scuole Debora Striani, giovanissima attivista che gira l’Italia e l’Europa per raccontare l’Unione ai più giovani.

Debora nella nuova puntata del podcast di Skuola.net, #FuoriClasse, ci ha spiegato cosa fa l'Europa quotidianamente per le nuove generazioni e perché è importante recarsi a votare alle elezioni europee dell'8-9 giugno.

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La passione per l'Europa nata sui banchi di scuola

Come ci tiene subito a sottolineare Debora, "nei primi due anni di liceo ero una studentessa abbastanza ribelle: studiavo molto ma avevo un rapporto conflittuale con i professori e, ad un certo punto, sono arrivata al famoso sette in condotta".

"Le cose sono cambiate al triennio quando ho conosciuto un professore di italiano e latino estremamente bravo, che è riuscito a farmi appassionare all'attualità, alla politica, alla letteratura...Lui infatti collegava tutto quello che noi facevamo, dalla Divina Commedia alla letteratura latina, con i fatti di attualità che leggevamo quotidianamente sui giornali".

Le panchine europee sparse in giro per l'Italia

Dagli anni del liceo inizia anche la passione di Debora per l'Europa.
"A 18 anni, grazie al professore di cui parlavo prima che mi segnalò il bando, sono stata selezionata per partecipare a un seminario a Ventotene, un'isola stupenda dove è nata l'Unione Europea, fatto dall'Istituto Altiero Spinelli".

"Due anni fa, poi, con la sezione locale della Gioventù Federalista Europea di Lecco, ho pensato di realizzare una panchina dedicata all'Europa che, dopo un giorno, è stata imbrattata. Da lì ho capito che dovevo fare di più e così ho lanciato una vera e propria campagna nazionale".

"Oggi grazie al supporto dell'ufficio di rappresentanza del Parlamento Europeo in Italia, siamo riusciti a realizzare 150 panchine in tutto il Paese coinvolgendo più di 50 scuole e ben 143 associazioni, liste civiche, partiti locali...Per far conoscere l'Europa abbiamo scelto la panchina perché è un simbolo della quotidianità, della comunità, è simbolo del radicamento territoriale che è un po' quello che, ogni tanto, manca all'Europa".

Paolo Di Falco