
"Ti viene quasi normale provare rabbia e odio", ha detto Gino Cecchettin a Che Tempo Che Fa. "Però no, io ho detto 'voglio essere come Giulia', ho concentrato tutto il mio cuore e la mia forza su di lei, e sono riuscito ad azzerare l'odio e la rabbia".
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Gino Cecchettin da Fazio: "Mi trovo senza una moglie, senza una figlia, ma con la possibilità di gridare all'Italia che dobbiamo far tutti qualcosa"
Ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, Gino Cecchettin ha parlato di sua figlia, del suo dolore, ma soprattutto ha parlato di intervento: "Io sono qui stasera perché mi trovo mio malgrado a combattere una battaglia. Una battaglia di cui non ero a conoscenza prima, perché io stesso quando leggevo di femminicidi ero dispiaciuto per la vittima, per i familiari, ma poi giravo pagina come penso facciano la maggior parte delle persone". Il suo è stato un percorso difficile, anzi difficilissimo, segnato da due lutti importanti a distanza di un anno. Ma nonostante questo, invece di rinchiudersi silenziosamente nel dolore, Gino Cecchettin ha deciso di far sentire la sua voce per aiutare chi ancora ha la possibilità di salvarsi: "Adesso mi trovo senza una moglie, senza una figlia, ma con la possibilità di gridare all'Italia che dobbiamo far tutti qualcosa". Ha continuato Gino Cecchettin: "Mia figlia Elena ha dato un messaggio ben chiaro e ha centrato veramente il punto quando ha parlato di patriarcato. Io la supporterò in tutte le sue battaglie, perché è una battaglia che dobbiamo fare tutti". Questo perché si tratta di "un problema molto serio, che va affrontato nella maniera più drastica. Patriarcato significa che c'è un concetto di possesso. La donna vista come proprietà di qualcun altro. Utilizziamo ancora oggi alcune espressioni come "la mia donna", che sembrano innocue, però non è così. Anche nel quotidiano dobbiamo iniziare a cambiare il modo di intraprendere una visione della società". L'appello del padre di Giulia, in questo caso, è quindi rivolto soprattutto al pubblico maschile: "Dovremmo cominciare dal nostro credo più profondo, da quelle che sono le nostre convinzioni e dalle espressioni che utilizziamo tutti i giorni".