Andrea Carlino
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Sport

Le vacanze estive si stanno per concludere. La scuola si avvicina, ma anche la ripresa delle attività sportive, amatoriali e non. Con il Covid, però, il problema imminente è quello relativo agli obblighi che incombono su società e su tutte quelle persone che si apprestano a gestire la prima stagione sportiva soggetta a Green Pass. Ecco tutto quello che è importante sapere per un ritorno alle attività sportive in piena sicurezza.

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Green Pass per palestre e piscine

Il decreto legge del 23 luglio scorso prevede, infatti, l'obbligo di esibire il Green Pass per accedere a piscine, centri natatori, palestre, impianti per sport di squadra; limitatamente alle attività al chiuso. Ogni persona sopra i 12 anni di età dovrà quindi avere con sé e mostrare la certificazione verde per entrare nelle strutture appena elencate. Fondamentale, però, sarà anche continuare a rispettare i protocolli già in vigore da diverso tempo: obbligo di mascherina al chiuso (tranne durante la doccia e l’allenamento), misurazione della temperatura all’ingresso, mantenere la distanza di due metri dalle altre persone in palestra e 7 metri quadrati per ogni nuotatore in vasca. L'obbligo di Green Pass, inoltre, varrà per tutte le altre attività che si svolgono in palestra o in corsia: danza, arti marziali, ginnastica artistica, yoga, acquagym o spinning, dentro e fuori dall’acqua.

Niente Green Pass per gli sport all'aperto

Non è prevista la certificazione verde, invece, per gli sport all’aperto. Numerosi impianti sportivi però lo stanno chiedendo ugualmente, dal momento che spesso si utilizzano ambienti comuni come docce, wc e spogliatoi, che si trovano al chiuso. Se, invece, si vogliono usare esclusivamente le zone esterne (piscine all'aperto e solarium, campi di padel, di tennis, di calcetto) è possibile chiedere di compilare una specifica autocertificazione che permette di accedere solo in quelle aree senza ulteriori procedure.

Calcio, basket e pallavolo: ecco cosa prevede la normativa

Per quanto riguarda il calcio, invece, ecco le ultime novità. Per le attività dilettantistiche o giovanili agonistiche di livello regionale o provinciale l'attività di screening iniziale con i tamponi antigenici o molecolari "si intende facoltativa per i soggetti in possesso di Certificazione verde Covid 19”. L'attività iniziale di screening “rimane obbligatoria per tutti i componenti del Gruppo Squadra (giocatori, allenatore, staff), indipendentemente dal possesso o meno della certificazione verde Covid-19, per lo svolgimento di attività agonistiche dilettantistiche giovanili di livello nazionali o comunque riconosciute di preminente interesse nazionale dalla Federazione o relative alle fasi finali di competizioni nazionali”.

Per gli allenamenti, anche se svolti parzialmente al chiuso, "considerata la frequente necessità di utilizzo di spazi e sale al chiuso per i quali è obbligatoria la certificazione verde è necessario un tampone molecolare o antigenico entro le 48 ore precedenti ciascuna seduta di allenamento, per i non vaccinati e non guariti e per i soggetti non vaccinati con l'intero ciclo vaccinale”.

Decisamente più complesso, invece, il discorso che riguarda gli sport al chiuso, dato che l’obbligo della certificazione verde incombe sui soggetti sopra i dodici anni e non sempre incontra il favore dei genitori. Per la pallavolo è richiesto obbligatoriamente il Green Pass, trattandosi di attività al chiuso, fino alla categoria under 13. Dunque, chi non è vaccinato dovrà presentare uno screening negativo risalente al massimo a 48 ore prima. Per la pallacanestro, i bambini sotto i 12 anni, al momento esclusi dalla campagna vaccinale, non hanno alcun obbligo di Green Pass. Per i corsi di mini-basket, basterà un'autocertificazione compilata dai genitori; chi ha più di 12 anni invece deve avere invece la certificazione verde o dimostrare di essere negativo a un tampone fatto negli ultimi 7 giorni.

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