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sciopero scuola 10 dicembre

Un miliardo di euro per valorizzare il lavoro dei docenti: questa è la richiesta dei sindacati della scuola che hanno indetto uno sciopero per il 10 dicembre. La manifestazione è rivolta al personale docente, Ata e a tutti i dirigenti scolastici che sono rimasti delusi dalla prossima Legge di Bilancio, all'esame delle Camere in questi giorni.

A dare l'annuncio sono stati gli stessi sindacati scolastici Flc-Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda con una conferenza stampa, durante la quale hanno esposto tutte le loro perplessità circa le criticità degli istituti e sottolineato come le misure contenute nella manovra non siano sufficienti.

Al centro della protesta il rinnovo contrattuale dei docenti

Secondo un sondaggio della Tecnica della Scuola, al quale hanno partecipato 501 intervistati, ben 7 lavoratori della scuola su 10, in larga parte insegnanti (quasi tutti di ruolo), hanno annunciato che quel giorno aderiranno allo sciopero. Invece, appena il 13,8% ha dichiarato di non prendere parte all'iniziativa; e poi, c’è un 16% abbondante di dipendenti che si riserva di decidere all’ultimo momento. D'altronde il malcontento si sta largamente diffondendo nel mondo della scuola, sia per quanto riguarda gli studenti sia per i docenti. Questi ultimi, in particolare, pongono al centro della protesta il rinnovo contrattuale; i sindacati chiedono un rinnovo dignitoso, in linea con quello che si va delineando per la Pubblica Amministrazione: infatti si stima un divario di circa 3.500 euro tra scuola e settori della PA, in settori equivalenti.

Ridurre le classi pollaio e combattere il precariato: i sindacati chiedono risposte

Infatti le risorse stanziate non bastano: 87 euro di aumento in busta paga per i docenti, ai quali aggiungere 12 euro, dispensati in base al criterio della “dedizione”, già bocciato da AND (Associazione Nazionale Docenti). Ma non solo, un'altra questione particolarmente scottante è quella dell'organico Covid, cioè il personale di emergenza per garantire le misure anti-Covid, per il quale verranno previste risorse solo per il personale docente ma non per Ata. Con il perdurare della pandemia, inoltre, il nodo della classi pollaio non sembra davvero più rinviabile: per questo i sindacati chiedono una riduzione di alunni per classe, non solo nei centri urbani ma su tutto il territorio nazionale. Infine, c'è il nodo del precariato, per cui non è stata avviata alcuna trattativa; il Patto per la Scuola, sottoscritto ad Aprile, non ha trovato seguito nella Legge di Bilancio, lasciando la questione insoluta.