
Nelle scorse ore l'esponente della maggioranza aveva esplicitamente chiesto ai sindacati di ridurre da 8 a 4 ore lo sciopero che coinvolgerà il trasporto pubblico locale, il trasporto ferroviario, il pubblico impiego, le poste e i lavoratori dell'igiene ambientale. Il no dei sindacati ha di fatto acceso lo scontro con il Ministero e proprio nelle ultime ore il Ministro Salvini si è convinto a firmare la cosiddetta precettazione: scopriamo di cosa si tratta.
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Cos'è la precettazione e come funziona
”Il diritto allo sciopero è sacrosanto perché previsto dalla Costituzione, ma anche 20 milioni di lavoratori che utilizzano il trasporto pubblico hanno diritto a un servizio regolare” lo ha detto il Ministro Salvini nel corso di un'intervista rilasciata al programma 'Radio anch'io' su Radio1. Lo scontro con i sindacati, che non sembra proprio trovare una soluzione, ha portato alla firma della precettazione dello sciopero. Spiegato in modo semplice, si tratta di un provvedimento attraverso cui il governo può imporre un termine – anticipato rispetto alla programmazione - a scioperi e mobilitazioni. A disciplinare questa norma ci pensa la legge n° 146 del 1990, poi modificata nel 2000. La legislazione prevede infatti che ”l'ordinanza venga adottata 48 ore prima l'inizio dell'astensione collettiva, salvo il caso in cui sia ancora in corso il tentativo di conciliazione o sopravvengano ragioni di urgenza”.Il provvedimento può essere adottato, sottolinea la normativa vigente, quando ”sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”. La misura può essere adottata dal Presidente del Consiglio ma, all'occorrenza, può pensarci anche un Ministro incaricato. Va precisato che non si tratta di un divieto di sciopero, bensì di una limitazione oraria attuata per garantire soprattutto il servizio pubblico ai cittadini. E cosa rischiano i lavoratori che sciopereranno ad oltranza? Secondo la normativa, in caso di violazione dell'ordinanza gli autori , sindacati e lavoratori, sarebbero sottoposti ad una sanzione amministrativa-pecuniaria con una ordinanza-ingiunzione (in alcuni casi può portare al licenziamento).