
All'elenco delle varianti del Covid nelle ultime ore si è aggiunta la variante sudafricana che preoccupa gli scienziati in quanto, secondo l'Università di Oxford, contro quest'ultima i vaccini sarebbero "quasi certamente" meno efficaci.
Proprio per questo, seguendo l'esempio della Gran Bretagna, l'Italia ha deciso di fermare subito gli arrivi di chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed Eswatini, e la stessa misura verrà adottata dalla Commissione dell'Unione Europea. Ma, perché questa variante è più contagiosa? Vediamolo insieme.
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La nuova variante è davvero la più pericolosa emersa finora?
A rompere ogni indugio e ad allarmare la Comunità Scientifica è stato il tweet del virologo dell'Imperial College di Londra, Thomas Peacock che ha scritto: "Appena osservato: un cluster piccolo di variante dal Sudafrica con un profilo di mutazioni veramente orribile". Secondo quanto riportato, la nuova variante è stato trovata in Botswana, in Sudafrica, ed è stata riscontrata anche a Hong Kong in un passeggero proveniente da Johannesburg.A seguito della scoperta, Israele è stato il primo Paese a bloccare i voli da e per il Sudafrica, seguito, come dicevamo, dalla Gran Bretagna dove la UK Health Security Agency , l'Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria, ha sottolineato come la nuova variante fosse "la più pericolosa emersa finora" e il ministro della Salute Sajid Javid ha aggiunto che:"i vaccini potrebbero essere meno efficaci".
L'identificazione della variante e la situazione in Sudafrica
La provenienza della variante, stando alle pochissime informazioni che al momento abbiamo, è stata identificata nella provincia più ricca del Sudafrica, il Gauteng, che comprende anche Johannesburg e Pretoria. In questa provincia dopo un periodo di calma, nelle ultime tre settimane il tasso di positività è aumentato da meno dell'1% al 30%. Fra i positivi, inoltre, si segnalano tantissimi giovani.Bisogna sottolineare come il Sudafrica ha un tasso di vaccinazione molto basso ovvero solo il 24% della popolazione totale. L'ipotesi più accredita al momento è che tante mutazioni si sono accumulate in un contagiato immunodepresso che ha avuto il coronavirus per settimane o mesi, facendo così in modo che nel suo genoma si accumulassero ungaro numero di errori dopo le tante replicazioni.
"Il timore è che gli anticorpi dei vaccinati fatichino a riconoscere il nuovo ceppo"
Secondo quanto ha dichiarato il direttore italiano di uno dei gruppi di ricerca del consorzio inglese Cog-Uk che monitora le varianti, Alessandro Carabelli, a Repubblica, questo nuovo ceppo: "Ha sia le mutazioni che rendono il virus più contagioso, sia quelle che potrebbero confondere gli anticorpi".Di conseguenza, l'ipotesi non ancora confermata è che gli anticorpi dei guariti e dei vaccinati fatichino a riconoscere il nuovo ceppo, e quindi proteggano meno. Per quanto riguarda la diffusione invece Carabelli ribadisce che: "Se guardiamo ai virus che sono stati sequenziati per intero, abbiamo in tutto 80-100 campioni. Ma anche senza leggere l’intero genoma, riusciamo a individuare la nuova variante da una caratteristica che emerge durante l’analisi molecolare del tampone. Con questo metodo osserviamo che la variante, in alcune zone del Gauteng, è ormai al 90%. Vuol dire che ha soppiantato la Delta in tempi rapidissimi".
Paolo Di Falco