
Ogni lingua è da considerarsi come una creatura viva e pulsante, che respira, cresce e cambia pelle a mano a mano che viene utilizzata. Di recente – complice soprattutto il web che spinge i giovani di tutto il mondo alla creatività condivisa – stiamo assistendo a dei veri e propri mutamenti nel
vocabolario, che si arricchisce continuamente di parole nuove.
Spesso si tratta di fuochi di paglia, ovvero di mode passeggere che scompaiono una volta esaurito un trend.
Ma può capitare, e capita, che alcuni termini entrino a pieno diritto nel vocabolario quotidiano dei ragazzi e delle ragazze.
Il “dialetto” della Gen Z
La lingua è in costante mutamento, e sempre lo sarà. La stasi non è contemplata nel sistema linguistico, che trae linfa vitale dalle più disparate situazioni comunicative, dalle chat ai colloqui di lavoro, dalle sottoculture al linguaggio spiccatamente istituzionale. Insomma, una lingua è viva quando cambia.
Nel periodo attuale, un grande stimolo al cambiamento (e all’arricchimento) proviene dalle dinamiche del web, tra cui soprattutto i social e i videogame, molto frequentati dai teen della Gen Z. Ecco allora che si assiste alla comparsa di un gran numero di parole nuove, spesso prese in prestito dall’inglese e riadattate all’interno del nostro sistema linguistico. Si tratta, per così dire, di veri e propri “acceleratori della comunicazione”: sensazioni, emozioni, situazioni, atteggiamenti, che vengono catturati in maniera esatta e immediata da un apposito neologismo, quando in italiano servirebbe un giro di parole per cercare di restituire lo stesso senso.
I termini in questione sono ormai talmente tanti che quasi vanno a creare un “dialetto della Gen Z”, che a volte può addirittura risultare incomprensibile alle generazioni più in là con gli anni. Qui di seguito proponiamo, in ordine alfabetico, una lista con alcune di queste parole e il corrispettivo significato.
Linguaggio della Gen Z: la lista
AFK: acronimo di “Away From Keyboard” (Lontano dalla tastiera). Vuol dire essere momentaneamente lontani dal computer o dalla console.
Al Fly: velocemente, “al volo”.
Bae: acronimo di “Before Anyone Else” (“prima di chiunque altro”). Indica la persona più importante.
BFF: acronimo di “Best Friend Forever” (“Migliore amico/amica per sempre”).
Binge-watching: guardare molti episodi di una serie televisiva senza interruzioni.
Blastare: distruggere, umiliare, sconfiggere in maniera schiacciante.
Boomer: persona non è al passo con i tempi.
Bro: diminutivo di “brother” (fratello). Indica un amico stretto, come un fratello.
Camperare: strategia da videogiocatori che consiste nel posizionarsi in un punto per sorprendere o eliminare gli avversari, anche più volte.
Challenge: sfida proposta sui social, che altri utenti tentano di replicare.
Charmare: affascinare, incantare.
Cheatare: barare.
Chill: stare calmi, rilassati.
Clickbait: presentazione dei contenuti con titoli o immagini “acchiappa-click”.
Creepy: inquietante, losco.
Cringe: situazione imbarazzante o sgradevole.
Crush: la cosiddetta “cotta”.
Drama: situazione drammatica.
Dope: qualcosa di fantastico, di alta qualità o estremamente bello.
Driftare: scivolare, da “drifting”. In gergo motoristico: sgommare, derapare.
Drip: stiloso.
Flex: ostentare qualcosa, come successi personali, oggetti di lusso o abilità.
Friendzonare: respingere un interesse romantico mantenendo l’amicizia.
GG: acronimo di “Good Game” (Buona Partita). Utilizzato come segno di rispetto per complimentarsi con gli avversari dopo una partita.
GOAT: acronimo di “Greatest of All Time” (“Il migliore di tutti i tempi”).
Ghostare: ignorare i messaggi di una persona o non risponderle più.
GLS: acronimo di “Già Lo Sai”.
Goblin Mode: rifiuto delle aspettative della società con annesso piacere di essere impresentabili.
Grinding: eseguire azioni ripetitive in un gioco per guadagnare punti, esperienza o oggetti.
Hitbox: area virtuale, nei videogiochi, che determina se un colpo o un’azione avrà effetto.
Laggare: andare lentamente per problemi di connessione.
Like: mostrare apprezzamento per un contenuto cliccando sul pulsante “Mi piace”.
Live: funzione che permette agli utenti di trasmettere in diretta, fornendo un mezzo per interagire e comunicare in tempo reale con il pubblico.
Merch: abbreviazione di “merchandising”.
Nerdare: passare molto tempo a giocare ai videogiochi o, più in generale, in un’attività specifica.
Nerf: riduzione della potenza o dell’efficacia di qualcosa.
No Cap: sottolineare l’autenticità o la serietà di una affermazione.
Noob: inesperto o poco abile in un gioco (usato spesso in maniera dispregiativa).
POV: acronimo di “Point of View” (Punto di vista).
Prank: scherzo.
Pro: molto bravo in qualcosa. Abbreviazione dell’inglese “Professional”.
Pullappare: subire un furto o una rapina.
Rage Quit: abbandonare improvvisamente un gioco per frustrazione o rabbia a causa di una situazione di gioco percepita come difficile o ingiusta.
Rektare: annientare, sconfiggere.
Respawn: riapparire o rinascere in un gioco dopo essere stati eliminati.
Rollare: preparare una sigaretta manualmente, girando su sé stessa (“Roll”) una cartina.
Shippare: sostenere una relazione romantica tra due persone.
Skippare: saltare. Evitare. Andare oltre.
Smella: odore forte.
Snitchare: fare la spia.
Spawn: punto o area in un gioco in cui un giocatore riappare dopo essere stato eliminato.
Spammare: inviare lo stesso messaggio più volte.
Stan: fan eccessivo di qualcuno o qualcosa, dalla fusione di “stalker” e “fan”.
Streaming: trasmissione in diretta con chat in tempo reale con gli spettatori.
Swag: stiloso, cool, alla moda.
Taggare: menzionare qualcuno tramite tag.
Triggerare: innescare, pungere nel vivo.
Trollare: provocare qualcuno, prenderlo in giro per il gusto di scatenare una reazione.
Traiardare: impegnarsi al massimo. Dall’inglese “Try Hard”, sforzarsi.
Viral: contenuto che acquisisce rapidamente una popolarità diffusa sui social.
YOLO: Acronimo di “You Only Live Once” (“Si vive solo una volta”). Si usa come sinonimo di “carpe diem”, o anche per giustificare comportamenti audaci o spericolati.