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giornata mondiale sogno

Nell’elenco delle parole bisenso della lingua italiana, il termine sogno significa al tempo stesso sia “attività psichica che si svolge durante il sonno” sia “speranza o desiderio vano”. Nella lingua parlata, però, il sogno ha ormai abbandonato questa accezione di inconsistenza in favore di connotati più concreti.

Infatti, se da un lato ciò che sogniamo durante il sonno non necessariamente è connesso ai nostri desideri, dall’altro quel che sogniamo “ad occhi aperti” corrisponde sempre ad un obiettivo nella vita reale. Ma sembra che i giovani, per porsi un obiettivo, abbiano bisogno di modelli da seguire, che il più delle volte diventano delle vere e proprie fonti di ispirazione.

Credenze e modelli: in chi o cosa credere?

Ma in cosa credono e cosa sognano i giovani? Quale miglior occasione del 25 settembre - Giornata Mondiale dei sogni - per capirlo. Ancora meglio se a raccontarlo sono loro: i 30mila ragazzi tra i 12 e i 17 anni che hanno partecipato alla scrittura di "Chi sono? Io. Le altre. E gli altri", il libro con cui Skuola.net ha voluto fotografare l'universo Generazione Z. Una serie di 'selfie' che ci fanno scoprire che le nuove generazioni si fidano poco dei grandi (il 51% ha scarsa fiducia negli adulti, genitori e insegnanti compresi), ma non per questo sono prive di fonti di ispirazione che alimentano i proprio sogni. Ma chi sono? Per il 36% dei ragazzi il modello ideale da seguire è chi si è fatto da solo, chi dal nulla ha ottenuto successo con il duro lavoro. Due esempi su tutti: Steve Jobs e Jeff Bezos.

Passioni e felicità vanno a braccetto

Partendo da questa premessa ben si comprende, dunque, perché la GenZ appaia come una generazione che sogna ma con i piedi ben saldi a terra. E che sembra aver ben chiaro l'impegno necessario a raggiungere risultati importanti. Nulla si ottiene senza sacrificio, quindi, e soprattutto senza passioni. Un atteggiamento che alimenta un senso di insoddisfazione strisciante: per 1 ragazzo su 3 la felicità non è alla portata di tutti, lui compreso. Una generazione che, di conseguenza, è alla ricerca quindi di un percorso di crescita personale, non per forza connesso al benessere economico, che trova soddisfacimento nella realizzazione di uno scopo; infatti il 61% dei ragazzi anteporrebbe i propri sogni alla stabilità economica. Perché se il desiderio nasce dalla passione, la felicità assume connotati più 'gustosi'.

Un Generazione che vuole cambiare il mondo

“Ogni generazione si crede destinata a rifare il mondo” diceva Albert Camus, premio Nobel per la letteratura. Nonostante vengano spesso sottovalutati, i giovani di oggi non sfuggono alla regola. Anzi, sentono il fardello di alcune pesanti eredità lasciate dagli adulti, come la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione delle disuguaglianze sociali. E sono anche consci del fatto che probabilmente toccherà loro cambiare le cose. Ma non c'è problema: il 71% si dice convinto di poterlo fare. Politica, scuola, lavoro e ambiente i temi più scottanti. In particolare l'ultimo punto, al difesa del Pianeta: una battaglia, la loro, ispirata dal vero modello di riferimento. E' Greta Thunberg, che per la Generazione Z è la più grande rivoluzionaria dei nostri tempi.