
Ben 909 persone, seguaci di un culto religioso fondato dal predicatore americano Jim Jones, assunsero di loro spontanea volontà una bevanda contenente cianuro, andando incontro alla morte. Sono passati ben 45 anni, eppure, l'episodio viene ricordato come una delle più macabre vicende consumatesi nell'America contemporanea: proviamo allora a mettere insieme i pezzi di una storia che ancora oggi scuote numerose coscienze.
-
Leggi anche:
- La storia di Indi Gregory: che cosa sta succedendo
- Accordo Italia-Albania sui migranti, che cosa sapere e perché se ne sta parlando
- Caduta del Muro di Berlino: cosa successe il 9 novembre 1989
Chi era il predicatore Jim Jones
Per capire cosa successe quel tragico giorno, è necessario scavare nel tempo fino alle origini di questa assurda storia. Prima di tutto, quindi, provare a delineare i tratti salienti del predicatore Jim Jones. Nato il 13 maggio 1931 nella cittadina di Crete, in Indiana, Jones divenne molto presto un membro della comunità pentecostale. Trasferitosi nei sobborghi di Richmond, Jones professava l'integrazione delle comunità nere, ma non era semplice farlo come bianco americano, in una delle città massima espressione della segregazione razziale di quegli anni. Si stima, infatti, che circa metà della popolazione maschile adulta della città fosse appartenuta per un certo periodo di tempo al Ku Klux Klan, organizzazione segreta a impronta razzista e con fini terroristici.Dopo essersi laureato in Pedagogia, iniziò a fare il pastore alla 'Somerset Methodist Church' di Indianapolis, nello Stato della Virginia. Nel 1954, poi, Jones fondò la sua Chiesa, 'Le Ali della Liberazione', andando di casa in casa a reclutare fedeli tra la popolazione nera. A quell'epoca i suoi seguaci erano circa una settantina: vivenano tutti insieme per praticare un culto che mescolava gli insegnamenti del Cristianesimo Cattolico al comunismo di stampo stalinista.
Le sue battaglie gli valsero un discreto successo, al punto che l'allora Sindaco di Indianapolis nominò Jones a capo della Commissione per i Diritti Umani. Con il passare del tempo però i toni delle celebrazioni divennero sempre più cupi; Jones stesso volle cambiare aria, trasferendo il movimento – che cambiò nome in 'Il Tempio dei popoli' - e i suoi 150 adepti, in California, più precisamente a Ukiah. All’inizio predicò nei parchi, nei luoghi pubblici, ma presto i membri della comunità costruirono da soli la nuova chiesa, un semplice edificio in legno di sequoia. Poi iniziò il vero tracollo. Jones iniziò a fare uso di droghe, anfetamine in particolare, per sostenere la sua attività continua per la comunità, ma, soprattutto, per rendere credibili i proclami che faceva sul fatto che non avesse bisogno di dormire.
Gli attriti, il ritiro nella giungla della Guyana
Ciononostante, il movimento di Jones si diffuse a macchio d'olio in tutta la California. Jones, che da molti era considerato “il più grande guaritore, attraverso Cristo, presente oggi nel mondo”, tentò di incrementare ulteriormente la sua influenza, servendosi del sostegno elettorale dato al Democratico George Richard Moscone, candidato Sindaco di San Francisco nel 1976. Il politico, di origine italiana, aveva fatto della lotta alle discriminazioni il suo perno elettorale.Così Jones, divenne addirittura una specie di assessore nella città californiana, ma quando il suo movimento venne screditato da accuse di promiscuità sessuale e di attività politiche segrete, abbandonò la città. Insieme al movimento Jones lasciò la California per trasferirsi nella giungla della Guyana, sul confine con il Venezuela. Qui, grazie ad una concessione ottenuta nel 1974 dal locale governo, diede vita a un progetto agricolo, fondando la nuova città di 'Jonestown'.
L'esperimento di Jonestown
Un vero e proprio paradiso terrestre. Questo sarebbe dovuta essere, almeno nei piani, la nascente città di Jonestown. Un luogo in cui fratellanza e tolleranza avrebbero avuto la meglio sul materialismo e sul razzismo imperanti negli Stati Uniti. Dopo anni di sermoni e prediche, i fedeli si erano fermamente convinti che la Bibbia, più precisamente il Vecchio testamento, era stata scritta dai bianchi per giustificare la schiavitù e l’oppressione dei neri, quindi che si trattasse di un libro razzista, sessista, imperialista e anti-progressista.Fin da subito i metodi utilizzati da Jones nel suo nuovo paradiso si dimostrarono decisamente poco ortodossi. Il reverendo ricorreva spesso a tecniche di lavaggi del cervello degne dei peggiori regimi autoritari della storia. Chi abbandonava la nave veniva etichettato come 'disertore', e non sono poche le testimonianze di parenti e amici dei seguaci di Jones: alcuni di loro, secondo diverse accuse, erano tenuti segregati nella giungla contro la loro volontà. Ecco perché il Congresso degli Stati Uniti si decise ad aprire un'indagine.
Il suicidio-omicidio di massa del 18 novembre 1978
Così, il 17 novembre 1978 una delegazione – guidata dal deputato Leo Ryan, accompagnato da familiari di membri del movimento e da giornalisti – si recò a Jonestown per indagare sul progetto di Jones. Il viaggio si concluse però nel peggiore dei modi: al momento della partenza del gruppo, fermo sulla pista di decollo, del vicino aeroporto di Port Kaituma, alcuni uomini della setta aprrirono il fuoco contro la delegazione, uccidendo cinque esponenti, e tra loro anche il deputato Ryan.
Forse fu questo a spingere Jones all'estremo gesto. Dopo aver fiutato il danno irreversibile, il giorno seguente il reverendo Jones convocò i suoi seguaci, invitandoli ad assumere una bevanda aromatizzata con del Flavor-Aid, al sapore di uva, e contenente il velenoso cianuro. Chi non eseguiì l'ordine fu abbattuto a colpi di arma da fuoco, mentre i sopravvissuti, tra cui lo stesso Jones, si tolsero poi la vita con una revolver. Del massacro furono protagoniste 909 persone, tra cui ben 219 bambini. A distanza di 10 anni dall'orrendo massacro di Cielo Drive, commissionato da Charles Manson, l'America conosceva ancora una volta uno dei volti del male.