
Inoltre, per la prima volta, i 18enni potranno votare i membri di entrambe le Camere, prima bisognava avere almeno 25 anni per votare per il Senato.
Non è cambiato invece il sistema elettorale che andrà a convertire i voti in seggi ovvero il Rosatellum. Andiamo a vedere come funziona e perché questa legge elettorale privilegia le coalizioni.
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I sistemi elettorali
Prima di andare a parlare del funzionamento del Rosatellum, bisogna fare una premessa per capire cosa sono i sistemi elettorali e il loro funzionamento. Innanzitutto, un sistema elettorale si compone di quattro elementi: la formula elettorale ovvero il meccanismo matematico di trasformazione dei voti in seggi, la struttura della scheda, le dimensioni delle circoscrizioni e infine la legislazione elettorale di contorno come la modalità della raccolta firme per presentare le liste.Tutti i sistemi elettorali del mondo si possono dividere in tre categorie: maggioritari, proporzionali e misti. Nel maggioritario c'è un collegio per ogni seggio parlamentare da assegnare e il partito che prende anche solo un voto in più rispetto agli altri in quel collegio prende il seggio. Nel sistema proporzionale, invece, i seggi vengono assegnati in modo proporzionale ai voti ottenuti (un partito che prende il 5 per cento dei voti, ottiene il 5 per cento dei seggi). Infine abbiamo i sistemi misti dove la formula elettorale ha elementi maggioritari e proporzionali così come il nostro, il Rosatellum.
Come funziona la nostra legge elettorale
La legge elettorale attualmente in vigore nel nostro Paese è il Rosatellum, approvata nel 2017 e così chiamata perché il suo promotore è stato Ettore Rosato. Quest'ultimo è un sistema misto: circa un terzo dei seggi sono assegnati con il maggioritario mentre i restanti due terzi con il proporzionale. In questo modo 147 deputati e 74 senatori saranno eletti in altrettanti collegi con sistema maggioritario dove vince chi prende più voti, mentre i restanti 253 deputati e 126 senatori saranno eletti con sistema proporzionale.Due sono i principali effetti di questa legge elettorale: il primo è relativo ai collegi uninominali, dove ogni partito o coalizione può presentare un solo candidato, in cui conviene presentarsi come una grossa forza politica in modo da concentrare più preferenze; il secondo invece è relativo al meccanismo maggioritario grazie al quale dopo il voto emergerà chiaramente un vincitore così come nel 2018 successe con il Movimento 5 Stelle.
Cos'è la soglia di sbarramento?
Oltre ai colleghi uninominali, un altro motivo per cui questo sistema privilegia le coalizioni piuttosto che i singoli partiti è la soglia di sbarramento cioè la percentuale minima di voti che una forza deve ottenere per accedere alla ripartizione dei seggi. Quest'ultima nel Rosatellum è stata fissata al 3% per i partiti e al 10% per le coalizioni.Questo significa che se un singolo partito non raggiunge la soglia del 3%, i voti che ha ottenuto vengono dispersi. Invece all'interno di una coalizione se un partito raggiunge almeno l’1%, quei voti concorreranno a determinare la cifra elettorale della coalizione e, di conseguenza, non andando sprecati.
Paolo Di Falco