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di paolodifalco01
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legge elettorale 25 settembreSi è già aperta la campagna elettorale e il mese di settembre, in cui gli italiani si recheranno alle urne per eleggere i propri rappresentanti in Parlamento, si avvicina sempre di più. C'è da dire che, rispetto alle elezioni del 2018, con la riforma costituzionale del taglio dei Parlamentari si eleggeranno 400 deputati alla Camera e 200 membri del Senato.

Inoltre, per la prima volta, i 18enni potranno votare i membri di entrambe le Camere, prima bisognava avere almeno 25 anni per votare per il Senato.

Non è cambiato invece il sistema elettorale che andrà a convertire i voti in seggi ovvero il Rosatellum. Andiamo a vedere come funziona e perché questa legge elettorale privilegia le coalizioni.

I sistemi elettorali

Prima di andare a parlare del funzionamento del Rosatellum, bisogna fare una premessa per capire cosa sono i sistemi elettorali e il loro funzionamento. Innanzitutto, un sistema elettorale si compone di quattro elementi: la formula elettorale ovvero il meccanismo matematico di trasformazione dei voti in seggi, la struttura della scheda, le dimensioni delle circoscrizioni e infine la legislazione elettorale di contorno come la modalità della raccolta firme per presentare le liste.

Tutti i sistemi elettorali del mondo si possono dividere in tre categorie: maggioritari, proporzionali e misti. Nel maggioritario c'è un collegio per ogni seggio parlamentare da assegnare e il partito che prende anche solo un voto in più rispetto agli altri in quel collegio prende il seggio. Nel sistema proporzionale, invece, i seggi vengono assegnati in modo proporzionale ai voti ottenuti (un partito che prende il 5 per cento dei voti, ottiene il 5 per cento dei seggi). Infine abbiamo i sistemi misti dove la formula elettorale ha elementi maggioritari e proporzionali così come il nostro, il Rosatellum.

Come funziona la nostra legge elettorale

La legge elettorale attualmente in vigore nel nostro Paese è il Rosatellum, approvata nel 2017 e così chiamata perché il suo promotore è stato Ettore Rosato. Quest'ultimo è un sistema misto: circa un terzo dei seggi sono assegnati con il maggioritario mentre i restanti due terzi con il proporzionale. In questo modo 147 deputati e 74 senatori saranno eletti in altrettanti collegi con sistema maggioritario dove vince chi prende più voti, mentre i restanti 253 deputati e 126 senatori saranno eletti con sistema proporzionale.

Due sono i principali effetti di questa legge elettorale: il primo è relativo ai collegi uninominali, dove ogni partito o coalizione può presentare un solo candidato, in cui conviene presentarsi come una grossa forza politica in modo da concentrare più preferenze; il secondo invece è relativo al meccanismo maggioritario grazie al quale dopo il voto emergerà chiaramente un vincitore così come nel 2018 successe con il Movimento 5 Stelle.

Cos'è la soglia di sbarramento?

Oltre ai colleghi uninominali, un altro motivo per cui questo sistema privilegia le coalizioni piuttosto che i singoli partiti è la soglia di sbarramento cioè la percentuale minima di voti che una forza deve ottenere per accedere alla ripartizione dei seggi. Quest'ultima nel Rosatellum è stata fissata al 3% per i partiti e al 10% per le coalizioni.

Questo significa che se un singolo partito non raggiunge la soglia del 3%, i voti che ha ottenuto vengono dispersi. Invece all'interno di una coalizione se un partito raggiunge almeno l’1%, quei voti concorreranno a determinare la cifra elettorale della coalizione e, di conseguenza, non andando sprecati.

Paolo Di Falco