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20e30 richieste dei giovaniC’è un modo per colmare il gap tra i giovani e la politica? Secondo Lorenzo Pavanello, giovane consulente gestionale di Torino, un modo c’è e passa necessariamente per le richieste delle nuove generazioni.
fonte foto: Lorenzo Pavanello

Negli scorsi giorni il 28enne si è reso protagonista sui social lanciando l’hashtag #20e30, un appello alle varie forze politiche perché prendano seriamente in considerazione le istanze dei più giovani.

In breve tempo la campagna avviata dal giovane torinese ha riscosso un successo inaspettato, al punto da convincere i diversi partiti a raccogliere la sfida. Quella di Lorenzo però è anche una denuncia dell’attuale scenario politico, dove i programmi e contenuti lasciano spazio ad alleanze di convenienza. Abbiamo fatto due chiacchiere con il promotore dell’iniziativa, per capire a cosa punta #20e30 e cosa chiedono realmente i giovani alle forze politiche.

#20e30 nasce dall’insofferenza generazionale nei confronti della politica

Partiamo dall’inizio: come nasce #20e30? Per Lorenzo il tutto è scaturito dalla costante insoddisfazione nei confronti della politica: “Tutto è nato circa 10 giorni fa da un sentimento personale di insofferenza verso lo scenario politico. Si parla di alleanze e vengono meno i programmi, le idee programmatiche per la nostra generazione, delle garanzie che quantomeno erano state abbozzate dal governo Draghi. Ho scritto quindi un cartello con un mio desiderio che riguardava i fondi del PNRR, ma l’obiettivo era creare un dibattito che ruotasse intorno ai temi, e non alle strategie politiche” esordisce Lorenzo che evidenzia come il suo sia un sentimento largamente diffuso tra i giovani: ”Ho ricevuto apprezzamenti anche da chi solitamente è in disaccordo con me per quanto riguarda le idee politiche. E questo è un sintomo del malessere generale perché è la prima volta che l’insofferenza generazionale sovrasta i colori e le ideologie politiche”.

Proprio questa presa di coscienza è stata il trampolino di lancio per la campagna social avviata dal 28enne: ”Da qui è nata la mia idea, cioè di raffigurarmi con questo cartello in mano, proponendo l’iniziativa a varie pagine social. In meno di un giorno sono stato contattato da Mattia Angeleri, fondatore della pagina di satira politica ‘Aggiornamenti quotidiani sulla Terza Repubblica’ che mi ha chiesto di incontrarci per veicolare questo messaggio. Tramite la pagina abbiamo quindi lanciato una vera e propria campagna il cui valore aggiunto era la trasversalità di idee: l’intento era di prescindere dall’ideologia politica, parlando di idee e obiettivi comuni”. Un’intuizione giusta quella di Lorenzo che in poco tempo ha visto la campagna esplodere: ”Grazie alle migliaia di adesioni abbiamo raggruppato le tematiche principali che sono emerse. Così abbiamo provato a lanciare un appello alle forze politiche, per farci ascoltare e avere garanzie trasparenti su misure programmatiche per la nostra generazione”.

Di cosa parla l’iniziativa e cosa chiedono i giovani alla politica

Con grande sorpresa di Lorenzo e degli altri promotori, i partiti hanno risposto all’appello e numerosi esponenti in questi giorni stanno rilanciando l’hashtag sulle proprie pagine social. Tra questi anche Anna Maria Bernini, capogruppo dei senatori FI, che ha sposato l’iniziativa; ma anche il M5S e il Partito Democratico sembrano aver raccolto la sfida, dichiarandosi aperti al confronto: ”Una bella notizia che non mi aspettavo” ci rivela Lorenzo. Insomma, un’iniziativa che si rivolge davvero a tutti e che mira a creare un confronto diverso, strutturato ”e lontano da quelli a cui assistiamo nei talk show".

Ma in cosa consiste, nello specifico, questo dibattito e come dovrebbero inserirsi i partiti? ”Stiamo lavorando ad un sito che a breve sarà a fruibile. Quello che chiediamo ai partiti è copincollare il loro programma elettorale su questo portale. L’intento è fare da tramite tra partiti e giovani e capire quanto effettivamente la politica recepisca le istanze presentate”. Il sito ideato per #20e30 è infatti strutturato in base a 5 macro-temi - quelli emersi dalla campagna social - : lavoro e politiche sociali; istruzione e capitale umano; welfare e diritti sociali; diritti civili e ambiente ed energia. ”I partiti non dovranno fare altro che copincollare il loro programma sul sito e nelle prossime settimane li inviteremo anche in un confronto, per trovare punti di contatto sulle politiche giovanili tra partiti avversi. Dopo le elezioni faremo da ‘faro’ periodico per capire se le promesse verranno mantenute” ci spiega Lorenzo che rilancia:”Ognuna di queste macro-aree deriva da richieste programmatiche. C’è questa visione del capire che la situazione di difficoltà che viviamo rende necessari obiettivi che guardino al futuro, e non a soddisfare i bisogni dell'immediato. La nostra missione è avanzare le richieste alla politica, sarà poi suo il compito di elaborare le proposte per noi giovani”.

Siamo un Paese vecchio?

Una sfida impegnativa per una classe politica sempre più distante dalle esigenze dei giovani che - forse perché non votanti - vengono spesso esclusi dai programmi elettorali. I partiti si rivolgono infatti prevalentemente ad una platea decisamente più adulta anche in virtù del fatto che - ci spiega Lorenzo - “dalle previsioni abbiamo più di 3 over 55 per ogni under 35 che andrà al voto”. Un fattore che la politica non può non prendere in considerazione e che contribuisce ad escludere le nuove generazioni dal dibattito pubblico. Ma a questo modo di ragionare si può sfuggire: ”Il cuore dell’iniziativa è creare un dibattito pubblico serio, e portarlo avanti facendo capire che il rapporto tra giovani e politica può davvero cambiare”.

Magari grazie ad un nuovo, giovane leader che sappia raccogliere le istanze dei più giovani? ”C’è uno spazio che però non deve essere occupato per forza da un giovane. Questo perché per me la politica la fai quando hai raggiunto una maturità solida in un determinato settore, portando la tua conoscenza al servizio della comunità. Quindi un leader giovane non è garanzia di successo, però certo servirebbe qualcuno più vicino alle istanze dei giovani e che soprattutto sappia capirne le esigenze”.

Partiti e politici sorvegliati speciali

Alla fine il ruolo che Lorenzo intende assumere è chiaro, proporsi come una sorta di custode delle istanze dei giovani: ”Diciamo che l’iniziativa porta avanti richieste vincolate di cui dovrà occuparsi la politica. In questa fase non puntiamo quindi all’approfondimento propositivo, quanto piuttosto a verificare la risposta dei partiti alle istanze dei giovani e aiutare a colmare il gap tra politica e nuove generazioni. Ripeto, ci poniamo come punto di riferimento e questo vale anche e soprattutto per il post-elezioni, in veste di ‘fact-checker’ per misurare l’operato della politica”. In questi giorni sentiamo più volte parlare di “Agenda Draghi”, una serie di obiettivi già prefissati dal governo dimissionario e che vari partiti stanno rivendicando agli inizi di questa campagna elettorale. #20e30 può effettivamente diventare un’”agenda dei giovani”? Lo scopriremo dopo il 25 settembre.