
Chi pagherà nel prossimo futuro per l'irresponsabilità della nostra classe politica? Secondo Lorenzo Pavanello, 29enne consulente gestionale di Torino, saranno le generazioni più giovani, quelle dei 20 e 30 anni.
Successivamente alla caduta del Governo Draghi, il giovane ha lanciato un hashtag sui social che in poche ore è diventato virale. Una denuncia dell'attuale sistema politico italiano, sempre più lontano dalle esigenze dei giovani e allo stesso tempo un appello affinché le istanze delle nuove generazioni vengano accolte.
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"A pagare siamo noi, ventenni e trentenni”: l'hashtag di Lorenzo diventa virale sui social
”Il trionfo di irresponsabilità, opportunismo, cinismo che massacra definitivamente la nostra generazione"questa è per il 29enne - ma anche per molti altri - l'attuale classe politica italiana. "Perché a pagare siamo noi, ora più che mai, ventenni e trentenni. Ho pensato questo hashtag #20e30 per rappresentare la nostra generazione e un messaggio per dare voce alle preoccupazioni per il nostro futuro” scrive Lorenzo sui social, accompagnando il post ad una foto che lo vede con in mano un foglio bianco dove si legge “#20e30 perché voglio garanzie sull'utilizzo del Pnrr per noi giovani”.
In pochi giorni l'hashtag è diventato virale e rilanciato anche da “Aggiornamenti quotidiani sulla terza repubblica” (Aqtr), una pagina Instagram che punta ad avvicinare i giovani alla politica con meme e satira pungente. Il fondatore della pagina Mattia Angeleri, anche lui torinese, ha chiesto agli utenti di partecipare all'iniziativa, scrivendo su un foglio le richieste alla politica e scattandosi una foto con l'hashtag #20e30. In poco tempo sono arrivate migliaia di adesioni e richieste: una campagna dal grande successo che impone a questo punto di proseguire.
La sfida #20e30: il manifesto di una generazione
Da qui nasce la sfida della generazione “20e30”, che ha messo in ordine le richieste dei giovani dividendole per punti. Ambiente, istruzione, lavoro, diritti e welfare: queste le macro-aree. Nel dettaglio, i giovani mostrano poi molta attenzione verso temi sociali: dal matrimonio egualitario alle pene alternative al carcere, passando per il salario minimo e la tutela delle pensioni. ”L'obiettivo dell'iniziativa è stato lanciare un appello a tutte le forze politiche: chi si vuole impegnare attivamente a trasformare le richieste dei giovani in proposte elettorali concrete e realizzabili?” spiega Mattia Angeleri, che ha così fondato una sorta di manifesto generazionale chiedendo ai partiti di aderire.
Dopo alcuni primi timidi segnali di apertura, la politica sembra voler prendere sul serio la “provocazione” dei giovani: nel giro di pochi giorni sono arrivate le adesioni di Partito democratico, Movimento 5 stelle, Azione, Più Europa, Volt, Possibile, articolo Uno, Sinistra Italiana, Verdi che hanno presentato le loro proposte ai giovani.