
A pesare è senza dubbio la disoccupazione giovanile come già rilevato dall'ultimo rapporto Eurostat, che mostra come l’Italia abbia il tasso di occupazione giovanile più basso tra i principali paesi europei, inferiore anche a quello greco, solitamente in fondo alle classifiche per livelli occupazionali. Come fare quindi per sciogliere un nodo – quello del lavoro – che da anni affligge migliaia di lavoratori? Incentivare le assunzioni o adottare un salario minimo: ogni partito ha la sua ricetta, ma qual è la più valida? Cerchiamo di fare chiarezza - in vista delle elezioni politiche del 25 settembre – cercando di delineare i punti salienti che riguardano giovani e lavoro nei programmi di governo dei principali partiti.
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"L'impegno con gli italiani” di Forza Italia
Le proposte del partito di Silvio Berlusconi per i giovani sono indicati nel punto 8 (“Più qualità nella scuola, nell’università e nella sanità pubblica”) e 10 (“Più tecnologie, cultura e turismo. Tutela dell’ambiente, efficientamento energetico”) del programma. Nel primo capitolo troviamo voci come “abolizione delle storture della legge sulla Buona scuola”, “Centralità del rapporto docente-studente”, “sostegno all’aggiornamento e meritocrazia”, “azzeramento progressivo del precariato”, “rilancio dell’Università italiana”. Nel capitolo 10 si trova invece il “Sostegno alle start-up innovative attraverso la semplificazione del crowdfunding”.Un punto rilanciato più volte nelle varie interviste da Silvio Berlusconi che ha parlato di incentivi fiscali per l'assunzione dei giovani. Integra il programma la proposta, lanciata tramite interviste da Silvio Berlusconi, di incentivi fiscali per l’assunzione di giovani. In una di queste interviste il leader di FI ha sottoscritto un “impegno con gli italiani”, nel corso della trasmissione “Porta a Porta, indicando come obiettivi da raggiungere l'abbassamento della disoccupazione giovanile, da riportare al si sotto della media europea.
Riduzione cuneo fiscale e valorizzazione dell'artigianato: le proposte di Fratelli d'Italia
Il partito guidato da Giorgia Meloni presenta un elenco di proposte all’interno di un documento dal titolo “Le sfide per l’Italia”. Il punto 8 del documento si occupa di “Un futuro di lavoro” e prevede: la riduzione del cuneo fiscale nei primi anni di assunzione; valorizzazione dell’artigianato di qualità; azioni di rafforzamento su apprendistato, su politiche attive e collegamento tra scuola e lavoro, su orientamento al lavoro ed educazione all’imprenditorialità (in tutti gli istituti secondari).Nel punto 13, il tema della formazione e dell’avvicinamento tra scuola e lavoro trova largo spazio. Il capitolo “Costruire il futuro partendo da scuola e università” si parla anche del sostegno alla mobilità europea degli studenti e dell’istituzione di un prestito d’onore. Nella sfida 14 (“La rete e la rivoluzione digitale: una grande opportunità”) si prevede, tra l’altro, il sostegno alle imprese che operano “nel comparto della internet economy” e la promozione di progetti sullo sviluppo della digitalizzazione delle piccole e medie imprese.
La Lega punta sulle competenze e al sostegno dell'imprenditoria giovanile
Il programma di governo del Carroccio presenta un capitolo dedicato al lavoro dove si legge: l’introduzione del salario minimo, aumenti attraverso incentivi su base meritocratica, rafforzamento dell’alternanza scuola-lavoro, creazione di una figura di tutor per “monitorare e coordinare le azioni di ricollocamento per chi usufruisce dell’indennità di disoccupazione”, risposta alle sfide di Industria 4.0 attraverso strumenti di qualificazione dei lavoratori e formazione di adeguate competenze. Particolare attenzione viene data al sostegno alle startup e all’imprenditoria giovanile, all’interno della quale si propone “un investimento minimo di alcuni punti percentuali (in uno spettro compreso tra il 3% e il 5%) in questo settore per i Piani Individuali di Risparmio (PIR) e per i fondi pensione italiani”, ma anche “decontribuzioni di almeno il 50% sul costo del lavoro per le assunzioni fatte da startup innovative su un orizzonte di 5 anni”.Nel capitolo “Istruzione” viene proposta una rivoluzione dei cicli scolastici (con accorpamento tra elementari e medie). Riguardo alla scuola superiore viene affermato che “possedere, una volta maggiorenne, gli strumenti professionali per interagire con il mondo del lavoro deve tornare a essere la norma, non l’eccezione”. Passando all’Università, l’obiettivo è aumentare i finanziamenti per la ricerca, contrastando la “migrazione di cervelli”, e aumentare il reclutamento (non precario) di ricercatori. Sulle tasse universitarie si propone una riduzione a fronte di una restituzione nel caso si trovi lavoro entro un anno dalla laurea grazie al “job placement” dell’Università
Il Movimento 5 Stelle rilancia il Reddito di cittadinanza
Nel programma di governo del M5S spiccano gli investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale (per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni) e gli investimenti in nuova tecnologia (internet delle cose, auto elettriche, digitalizzazione PA). Viene inoltre proposta l'istituzione di un Reddito di cittadinanza, strettamente legato ad una riforma dei Centri per l’impiego (vengono indicati 2 miliardi di euro per far incontrare meglio domanda e offerta di lavoro, garantendo riqualificazione a chi perde l’occupazione). Per le imprese si pensa alla creazione di una “Banca pubblica per gli investimenti” a favore di piccole aziende, agricoltori e famiglie. Largo spazio anche alla Green economy: “200mila posti di lavoro da economia del riciclo rifiuti” e “17mila nuovi posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica”.
Potenziamento del percorso scuola-lavoro e lotta a disoccupazione giovanile: le proposte del Partito Democratico
Il programma del PD propone 9 settori di azione per il futuro. Nel settore “Lavoro di qualità, non assistenzialismo”, viene proposto di: ridurre il costo del lavoro e rendere più vantaggiosa l’assunzione a tempo indeterminato, introdurre un salario minimo, aumentare le tutele del lavoro autonomo, rafforzare gli istituti tecnici superiori (ITS, con obiettivo di raggiungere 100 mila studenti), riduzione delle tasse sulle imprese che creano sviluppo (in coerenza con il Piano Impresa 4.0, previsto dal PNRR). La lotta alla disoccupazione giovanile, da portare sotto il 20%, è uno dei cavalli di battaglia del partito.Nel settore “La società della conoscenza” si parla di scuola e i punti cardine sono: la riduzione della dispersione scolastica (puntando a piani educativi personalizzati), il sostegno all’apprendimento trasversale e digitale, il potenziamento dell’orientamento nel percorso scuola-lavoro, il rafforzamento delle borse per studenti meritevoli, il lancio di un piano di reclutamento di 10 mila ricercatori tipo B. Infine, nel capitolo “Verso gli Stati Uniti d’Europa” si propone anche di incoraggiare Erasmus e Servizio civile europeo.
+Europa punta ad un mercato del lavoro europeo
Il programma di +Europa rivolge particolare attenzione alla ricerca scientifica e alla formazione: più investimenti in ricerca, più borse di studio per i meritevoli, più alternanza scuola-lavoro, più mobilità europea e rafforzamento degli Istituti Tecnici Superiori. La scuola va connessa con le imprese e i centri dell'impiego, questi ultimi da riformare per poter rispondere alle esigenze di domanda e offerta di lavoro. Seguendo la strada già tracciata dal Piano Nazionale Industria 4.0, +Europa punta al rafforzamento di competenze avanzate, in particolare quelle digitali.Si punta inoltre anche al sostegno all’autoimprenditorialità e a una revisione del sistema degli ordini professionali. Due punti che emergono come decisivi, secondo il programma, sono poi la costruzione di un vero mercato del lavoro europeo (“interdipendente e integrato”) e un forte impulso alla valutazione delle misure proposte per il miglioramento della transizione scuola-lavoro.