
Di fatto il patto prevedeva una 'convivenza' decennale tra i due regimi, con la designazione di zone d'influenza: tra le clausole segrete, la spartizione della Polonia, il primo degli obiettivi del Reich nel settembre 1939, e territorio ambito anche dall'Unione Sovietica.
Eventi che anticiparono il secondo conflitto mondiale e che già dipingevano in qualche modo i due regimi, quello nazionalsocialista da un lato e quello sovietico dall'altro. Perché nonostante ancora oggi si parli di ragioni e attenuanti, la verità è che non esistono buoni e cattivi in questa storia: i totalitarismi sono la pagina più oscura dell'umanità e come tali vanno condannati.
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Perché oggi si celebrano le vittime dei totalitarismi?
Per questo il Parlamento europeo nel 2009 istituì la Giornata della memoria delle vittime dei totalitarismi: per ricordare le sofferenze e le difficoltà di chi è stato vittima di questi feroci regimi. Come giornata fu scelta proprio il 23 agosto, giorno in cui venne firmato il patto di non aggressione tra i due regimi. Furono 409 i membri del Parlamento Europeo a firmare la dichiarazione sull'annuncio della Giornata in memoria delle vittime di totalitarismi, presentata all'assemblea in data 23 settembre 2008, che sottolineava: "Le deportazioni di massa, omicidi e schiavitù commessi nel contesto degli atti di aggressione da parte dello stalinismo e del nazismo rientrano nella categoria dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità. Secondo il diritto internazionale, le limitazioni statutarie non si applicano ai crimini di guerra e ai crimini contro l'umanità”.In seguito, il 3 luglio 2009, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha adottato la Dichiarazione di Vilnius, che ha sostenuto il 23 agosto il giorno della memoria internazionale per le vittime del totalitarismo e ha esortato i suoi Stati membri ad aumentare la consapevolezza dei crimini totalitari. In quell'occasione, il presidente del Parlamento Europeo, Hans-Gert Pöttering, intervenne ringraziando pubblicamente Lettonia ed Estonia, per il loro impegno ad informare l'Europa occidentale circa gli orrori del regime comunista e concluse citando gli studi di Hannah Arendt sui totalitarismi, affermando che "entrambi i sistemi totalitari (stalinismo e nazismo) sono comparabili e terribili". Questa giornata viene oggi celebrata anche al di fuori dell'UE, come negli Stati Uniti (con il nome di Black Ribbon Day) e in Georgia.