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L'arbitro dà calcio di rigore per errore, il capitano lo sbaglia appostaL’arbitro fischia, è rigore. Il capitano della squadra sistema la palla sul dischetto, prende la rincorsa e sbaglia, ma di proposito: “Ci ho pensato all'inizio, ma poi non ho avuto dubbi: il rigore non c'era e ho deciso di calciarlo fuori, perché era giusto così.

Il suo nome è Davide Bottin, ha 15 anni ed è il capitano del San Pietro Viminario di Padova.
La partita del campionato Giovanissimi, giocata contro il Canossa Conselve, alla fine si è conclusa con una sconfitta per 3-1. Ma più del risultato, conta il gesto del ragazzo, che ha attirato le lodi da tutte le parti.

Il rigore non c’era e il capitano decide di sbagliare apposta: "Era la cosa giusta da fare"

Come racconta il ‘Corriere del Veneto’, per Davide il rigore non c’era, per questo ha deciso di sbagliare. Un gesto non proprio da tutti, anche perché, al momento del tiro dal dischetto, il risultato era fermo sull’1-1. E infatti il telefono del ragazzo continua a squillare anche distanza di giorni dalla partita. Molti i complimenti e le strette di mano virtuali.

Elisa Brondin, la madre del capitano appena 15enne, si dice orgogliosa del figlio e del suo comportamento. “Io non ero personalmente presente alla partita, ma quando Davide è tornato a casa assieme a suo padre, mi ha raccontato tutto. E io ho approvato assolutamente quello che ha fatto. È stato un atto coraggioso, che merita il giusto tributo. Era la cosa giusta da fare. Io e suo padre, che siamo separati, ma che abbiamo mantenuto ottimi rapporti e siamo d'accordo sulla linea educativa da impartire, gli abbiamo fatto i complimenti. E lo hanno fatto anche i compagni di squadra e il suo allenatore”.

Davide ha calciato fuori a apposta, anche se, come abbiamo detto, il rigore segnato avrebbe potuto portare in vantaggio la sua squadra cambiando le sorti della partita, che poi si è conclusa con una sconfitta per 3-1. Eppure in quel frangente è stato più importante fare la cosa giusta. Lo racconta lo stesso Davide, che anche oggi rifarebbe quello che ha fatto: Tornassi indietro mi comporterei esattamente nella stessa maniera, ha spiegato, come riporta il ‘Corriere del Veneto’. “L'arbitro aveva concesso un rigore inesistente, perché l'intervento era sulla palla. Io sono il capitano e dovevo battere il rigore concesso erroneamente, a quel punto punto ho deciso di batterlo fuori volontariamente”.

Davide commenta poi le reazioni suscitate dal suo fair play, sottolineando che anche gli altri erano d’accordo con lui. “Dai compagni di squadra e dall'allenatore ho ricevuto solo complimenti, anche se eravamo sull'1-1 in quel momento e alla fine la partita l'abbiamo persa 3-1. Ma non c'è stato nessuno che si sia lamentato. Ho ricevuto i complimenti anche dagli avversari, è stato bello che finalmente sia passato un bel messaggio positivo.

Un esempio per tutti: "Non esiste solo il risultato ad ogni costo"

Quello di Davide è stato un gesto davvero encomiabile, come non se ne vedono spesso. La madre lo sa e ne va fiera: “In Serie A si vedono spesso episodi scorretti, è un piacere una volta tanto che si parli in positivo di qualcosa accaduto su un campo da calcio e sono orgogliosa di mio figlio. Esistono ancora valori come il rispetto degli altri e di se stessi, non esiste solo il risultato ad ogni costo. Spero che il messaggio, che ha una forza bellissima, raggiunga più persone possibili”.

A dirlo non è soltanto la madre, ma anche la dirigenza avversaria, che ha apprezzato in modo particolare la sportività del ragazzo, la quale va ben al di là del risultato. “Ci siamo permessi noi stessi di segnalare l'episodio”, afferma il dirigente del Canossa Conselve Fabrizio Guasti, “in modo tale che sia da esempio per tutti. Parliamo di una categoria in cui i ragazzi sono ancora in crescita e si affacciano al mondo dello sport agonistico per la prima volta. Un gesto simile merita tutto l'apprezzamento possibile. Ed è giusto che se ne parli con convinzione come esempio per tutti gli altri ragazzi e anche per noi dirigenti.