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lucrezia da estetista a insegnante sostegnoNon è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni, anche quando il destino ci porta su strade diverse. Lo insegna la storia di Lucrezia Medea che ha messo da parte la carriera da imprenditrice per fare l'insegnante.


La 40enne – originaria della provincia di Taranto - aveva infatti un centro benessere avviatissimo, ma il richiamo dell'insegnamento l'ha convinta a chiudere la ditta per dedicarsi al sostegno degli studenti più fragili. Così la docente è tornata sui libri, laureandosi con 110 e lode in Scienze dell'educazione, come racconta lei stessa in un'intervista rilasciata ad 'OrizzonteScuola'.

Lucrezia chiude bottega e si laurea in Scienze dell'educazione

L'insegnamento per Lucrezia è una vocazione. Un'esperienza negativa vissuta le ha aperto gli occhi: ”Questa esperienza mi ha spinto a studiare Scienza dell’educazione e ciò mi ha portato a volere aiutare chi fosse stato nella mia stessa situazione. Mi sono laureata con la triennale e ho iniziato a lavorare come educatrice scolastica per conto della Regione Puglia nella scuole di ogni ordine e grado ma soprattutto ho scoperto con lo studio le varie difficoltà. Mi sono specializzata nella comunicazione, ho cominciato a studiare la LIS, frequento il terzo anno di LIS e comunicazione aumentativa e alternativa (CCA), un metodo di comunicazione”.

La docente ha anche imboccato il sentiero della magistrale in Lettere moderne, e spiega cosa l'ha portata a seguire questa inclinazione: ”Ho iniziato perché ho sentito il bisogno di aiutare ogni bambino, o chiunque altro, a esprimere se stesso, perché la parola è un diritto di tutti. Anche chi è sordo ha il diritto di comunicare. Mi laureerò finalmente il 3 marzo prossimo, e quindi potrò accedere al Tfa, c’è la preselettiva tra aprile e maggio”.

L'impegno della docente per i giovani: “Sono cambiati i ragazzi, siamo cambiati noi, è cambiata la società e noi dobbiamo adeguarci”

Quello di Lucrezia è anche stato un vero e proprio salto nel buio, in un settore dove il precariato è all'ordine del giorno: ”Nessun rimpianto, ogni giorno mi sento ripagata. Ogni giorno che entro in classe i bambini mi aspettano e quando manco è un problema e questo vuol dire che davvero la mia presenza per loro è importante e quindi vengo ripagata ogni giorno con i loro sorrisi. In particolare un bambino grave che prima di me non riusciva a entrare in relazione con nessuno, ora lo fa e quindi per la sua famiglia il mio arrivo è stata una fonte di gioia. Più ripagata di così” rivela Lucrezia.

Un cammino costellato di ostacoli, come la contrarietà della sua famiglia rispetto alla sua scelta. Nessuno credeva che Lucrezia sarebbe riuscita a lavorare: ”Per fare cosa? Mi si diceva. C’era incertezza, occorreva iniziare a studiare, e per di più davanti a un futuro dubbio. Nessuno avrebbe mai pensato che sarei riuscita a lavorare. E invece… Io stavo ancora studiando quando mi hanno chiamata per lavorare a scuola. E questo grazie alla formazione crescente che mi sono voluta dare. Ora sento che il mio futuro è vicino”.

Eppure la passione della docente traspare in ogni sua parola, così come l'attenzione e la cura che riserva ai suoi alunni. Lo testimoniando le sue tesi: ”La tesi di laurea per la triennale è stata sulla “valutazione formativa”. L’altra l’ho fatta sulla didattica della geografia nella secondaria di primo grado e anche qui ho messo al centro l’importanza dell’interazione con i ragazzi, che viene prima della didattica vera e propria. Sono cambiati i ragazzi, siamo cambiati noi, è cambiata la società e noi dobbiamo adeguarci. Il problema dei ragazzi di oggi è che non vengono ascoltati, si va di corsa e noi per primi non li ascoltiamo. Il loro bisogno resta represso e tutto questo sfocia spesso in atteggiamenti che richiamano attenzione” ha concluso l'insegnante.