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Assalto a Capitol Hill dei sostenitori di Trump: cosa è successo e cosa accade ora
Fonte foto: @reuters via IG
Nelle ultime ore il mondo intero è stato toccato da un nuovo e tragico evento che vede come protagonisti gli Stati Uniti d'America e in particolare il Campidoglio di Washington.
Come riportato dai media americani, durante la cerimonia inaugurata dal Congresso americano per certificare la vittoria del nuovo eletto alla Casa Bianca Joe Biden, un gruppo di sostenitori di Donald Trump ha fatto irruzione nella sede del parlamento federale. Le conseguenze di tale evento si sono rilevate catastrofiche: quattro morti, diversi feriti e più di cinquanta arresti. Washington è di nuovo in stato di emergenza e i parlamentari hanno promesso di aprire un’indagine interna sulle forze dell’ordine. Vediamo insieme più da vicino cosa è successo.

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Assalto al Campidoglio americano: ecco cosa è successo

Il mondo intero, ancora scosso dall’emergenza sanitaria da Covid-19, è stato toccato da un nuovo tragico evento che vede protagonisti gli Stati Uniti d’America. Come accennato, la sede ufficiale del parlamento federale americano è stata messa a ferro e fuoco da un gruppo di sostenitori di Donal Trump. Secondo il sito americano Cnn, i primi scontri sono incominciati dopo un comizio tenuto da Trump nel parco a sud della Casa Bianca. Pare che le sue parole siano state un vero e proprio incoraggiamento alla sommossa: “Non riconosco la vittoria, Biden è un presidente illegittimo. Fermeremo il furto (dei voti)”. Dopo questa adunanza, dunque, i sostenitori dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America hanno occupato la scalinata del parlamento, lanciato gas lacrimogeni e penetrato l’edificio. Le forze dell’ordine e la polizia del Campidoglio incaricata a proteggere il Congresso avrebbe chiesto aiuto perché non pronte ad un simile assalto. Per queste ragioni i parlamentari, costretti a nascondersi e proteggersi con mascherine antigas, hanno già promesso di aprire un’indagine parlamentare per capire quali siano state le mancanze della polizia e le dinamiche per le quali la folla sia riuscita ad entrare e a vandalizzare l’edificio. Per il neo presidente Biden l’evento è stato un assalto e una minaccia alla democrazia: “Le parole del Presidente contano: nel caso migliore ispirano. Nel caso peggiore istigano. Il Presidente Donald Trump si faccia avanti, vada in tv e fermi questo assedio”. I fatti di oggi “sono un doloroso monito del fatto che la democrazia è fragile e per preservarla sono necessari persone di buona volontà”. L’ex presidente non si è presentato in TV ma ha mandato un messaggio ai suoi manifestanti attraverso i social: ha chiesto loro di andare a casa ribadendo ad ogni modo che avessero ragione e avvalorando le sue tesi circa la vittoria rubata.

Assalto al Campidoglio americano: indetto lo stato di emergenza

Gli effetti dell’assalto al Campidoglio americano sono stati disastrosi e hanno causato quattro vittime e diversi feriti. Le forze speciali presenti nell’edificio hanno anche rilevato la presenza di ordigni e come riportato dal New York Times è stato rinvenuto vicino al congresso un dispositivo esplosivo improvvisato. Tra le vittime, come dichiarato dal capo della polizia di Washington Robert Contee, c'era una militare in congedo entrata nell’edificio per protestare. È morta in ospedale dopo essere stata colpita dalla polizia. In gravissime condizioni in ospedale, invece, è un ventiquattrenne sostenitore di Donald Trump che è caduto da un’impalcatura alta oltre 9 metri. Tra le proteste e la confusione, inoltre, un sostenitore si è seduto sullo scranno del vice presidente in carica Mike Pence, che è stato immediatamente scortato all’esterno dell’edificio. Washington è dunque nuovamente in stato di emergenza e la sindaca Muriel Bowser ha annunciato che esso sarà esteso fino al 21 gennaio, giorno successivo all’Inauguration Day per la vittoria del nuovo eletto alla Casa Bianca Joe Biden.