
Episodi che hanno spinto il Governo a prendere provvedimenti tempestivi per cercare di arginare una situazione ormai non più gestibile con il semplice buon senso. Proprio ieri, infatti, è stata presentata in Consiglio dei Ministri la bozza del Dl di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.
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Divieto di utilizzo degli smartphone per minori colpevoli di reati
Tra le disposizioni pensate dal Governo la più discussa è il divieto di utilizzo di smartphone per i minori. Viene infatti indicato che qualora il soggetto risulti condannato per delitti contro la persona, il patrimonio, inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”.
Minore ammonito e Daspo urbano
Tra le misure pensate dall'esecutivo ci sono poi il Daspo urbano e l'ammonimento (avviso orale) per i minori di 14 anni: ”L'avviso orale può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età. Ai fini dell'avviso orale, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale” si legge nell'articolo 4 della bozza, come riporta 'Il Corriere della Sera'.Il minore che ha compiuto 14 anni potrà quindi essere sottoposto alla procedura di ammonimento da parte del questore. In questo caso, viene prevista una multa per i genitori che può arrivare fino a mille euro. Si legge infatti che nei confronti di chi ”era tenuto alla sorveglianza del minore o all'assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”.
Per quanto riguarda il Daspo urbano, la bozza prevede che ”qualora le persone indicate siano pericolose per la sicurezza pubblica e si trovino in un comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale, il questore può ordinare loro di lasciare il territorio del comune entro un termine non superiore a quarantotto ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni”.
Carcere per i genitori che non mandano a scuola i figli. Percorso di rieducazione minorile
Tra le novità più discusse, inoltre, il carcere fino a due anni per tutti i genitori che non mandano i figli a scuola. La misura abroga quindi l'articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e aggiunge un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere ”chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione obbligatoria”. Inoltre, queste famiglie perderanno il beneficio dell'assegno di inclusione per i nuclei familiari.Infine, la bozza prevede un percorso di rieducazione anche per i minori. Il provvedimento è stabilito per i reati la cui pena non supera i 5 anni e prevede che il minore ”acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.