
A riportare la notizia è ‘Il Messaggero’. La vicenda è successa in Scozia, al St Kentigern's Academy, lo stesso istituto frequentato dall’artista Lewis Capaldi. Hamdan purtroppo non ce l’ha fatta ed è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale.
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L'ipotesi della sfida partita dai social
La polizia scozzese sta concentrando i suoi sforzi per capire le dinamiche di quanto è successo negli istanti che hanno preceduto la tragedia. Come raccontato da ‘Il Messaggero’, l’Istituto St Kentigern's Academy ha per ora definito l’accaduto come “un incidente isolato”. Eppure, nelle scorse ore, è circolata l’ipotesi che Hamdan sarebbe stato vittima di una “sfida” che ha preso piede tramite i social: parliamo delle cosiddette “blackout challenge” o “tap out challenge”, ovvere delle “prove di coraggio” che spingono gli esecutori a simulare il soffocamento tramite lacci, cinture o corde, al fine di testare la resistenza dei partecipanti. Ma i familiari della vittima non credono a questa versione dei fatti.
La rabbia dei parenti: la pista del bullismo
Queste le parole Zain Mohammed, cugino 29enne di Hamdan: “Un ragazzo che lo maltrattava lo ha stretto in una morsa soffocante e non voleva lasciarlo andare. Disgraziatamente è morto questo pomeriggio. Sono assolutamente devastato”. Zain paventa poi la possibilità del razzismo, come riportato da ‘Il Messaggero’: “La cosa peggiore è che viene spacciato per un gioco chiamato ‘tap out’. Non è così. Era stato preso di mira perché è ‘diverso’. Nessuno è intervenuto, hanno solo visto morire quel povero ragazzo”.Una rabbia, questa, condivisa da Sana Khaliq, altra cugina della vittima. La ragazza ha raccontato, tramite un messaggio su Facebook, che Hamdan “ha subito una morte orribile mentre molti stavano intorno a guardare”. L’ipotesi, in questo caso, è quindi quella di una zuffa tra compagni di scuola avvenuta sotto gli occhi di molti testimoni.
Le forze dell’ordine sono quindi intenti a vagliare tutte le piste, tra cui anche quella del bullismo: “Ci è stato detto che il 14enne è stato preso di mira da un altro ragazzo, il giorno prima della sua morte”, ha dichiarato un portavoce della polizia. “Uno studente con lui avrebbe avuto un alterco, continuato fino al giorno successivo. Stiamo quindi verificando la possibilità che sia stato soffocato da un altro alunno”.
Il dolore oltre la rabbia
Ma la rabbia, naturalmente, non è il solo sentimento diffuso. Tantissimo anche il dolore per la perdita: “Hamdan era un ragazzo innocente e gentile, non avrebbe fatto del male a una mosca”, ha riferito sempre Zain Mohammed. “Era riservato, parlava poco. Ma era un bravo ragazzo, molto legato alla famiglia. Non possiamo credere che se ne sia andato. È una perdita devastante, lo amavamo moltissimo”.“Hamdan era un ragazzo davvero adorabile”, ha detto un amico della famiglia, intervistato dal ‘Daily Record’. “La sua famiglia era proprietaria di un negozio che fa asporto ed è ben nota nella comunità. Siamo tutti devastati per loro”.