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taiwan cina usa cosa succedeÈ pressoché impossibile essere entrati sui social o aver acceso la tv senza che ci si imbattesse in uno degli incontri più discussi dell’anno: la Speaker della Camera USA, Nancy Pelosi, è volata a Taiwan per una visita istituzionale.

Questo ha scatenato la preoccupazione della Cina, che ha accusato Washington di violare la sua sovranità. Ma come mai la tensione tra i tre personaggi sopracitati sembra aumentare di ora in ora?

Cina, Taiwan e USA: la storia di come si è arrivati a oggi

Per capire come mai la visita di un rappresentante degli Stati Uniti a Taiwan possa indurre la Cina ad allarmarsi tanto, bisogna fare un passo indietro e capire le motivazioni che muovono entrambi i territori. Alla fine della guerra civile cinese, conclusasi con la sconfitta del Kuomintang, il partito Nazionalista Cinese, e la vittoria dei comunisti di Mao, il KTM venne obbligato a rifugiarsi a Taiwan e l’8 dicembre 1949 Taipei venne riconosciuta come capitale provvisoria della Repubblica di Cina in esilio.

Da allora si ebbero questi due fronti: quello comunista con Mao alla guida a Pechino, e quello dichiaratosi “libero” ed esiliato a Taiwan. Ma entrambe queste entità continuarono a sostenere specularmente di essere l'unica autorità legittima rappresentante l'intera Cina.

Con il passare degli anni, però, la comunità internazionale, con poche eccezioni, scelse gradualmente la Cina continentale come legittimo rappresentante dell'intera Cina, non considerando Taiwan come un vero e proprio stato indipendente. Non ci fu mai uno strappo netto, ma si trattò di un processo piuttosto lento: solo nel 1971 il Kuomintang perse il proprio seggio di rappresentante della Cina alle Nazioni Unite e nel 1979 gli Stati Uniti, rinnegando la precedente linea di condotta, che vedeva gli statunitensi come principali sostenitori taiwanesi, smisero di riconoscere Taiwan come Stato legittimo.

Ma, pur non riconoscendo ufficialmente Taiwan, gli USA approvarono il Taiwan Relations Act, un patto che assegna all'isola un trattamento praticamente alla pari di ogni altro Stato. Inoltre, Washington ha continuato a fornire aiuti militari a Taiwan. Quindi, di fatto, gli Stati Uniti hanno continuato a intrattenere rapporti economici e non solo, sia con Pechino, sia con Taipei.

Esercitazioni militari cinesi a Taiwan: cosa sta succedendo

Il viaggio a Taiwan di Nancy Pelosi ha già inevitabilmente complicato l’agenda interna del presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, che è alla ricerca di un nuovo mandato da parte del Congresso nazionale del Partito comunista, e non può mostrarsi debole, dopo aver più volte ripetuto che ci sarebbero state conseguenze.

Inoltre, la visita ha anche gettato le basi per una nuova crisi tra Washington e Pechino nello Stretto di Taiwan, dando anche il via, il 4 agosto, alle esercitazioni militari dell’Esercito popolare di liberazione, l’esercito della Cina, in sei aree di mare intorno a Taiwan. Le ultime esercitazioni militari cinesi di questa entità intorno a Taiwan c’erano state nel 1996, quando ci fu la cosiddetta Terza crisi dello stretto di Taiwan, riporta il Post.

Pechino ha giustificato il suo comportamento affermando che si è trattato di “contromisure necessarie”. Taipei, in risposta, ha schierato sistemi missilistici per tracciare l'attività dell'aviazione cinese, mentre le navi della sua Marina sono rimaste in zona per monitorare le manovre di Pechino, riporta FanPage.

Sempre il 4 agosto, il Ministero della Difesa taiwanese ha accusato la Cina di aver adottato un comportamento “irrazionale”, affermando che le esercitazioni “miravano a cambiare lo status quo e a sconvolgere la sicurezza della regione”. Taiwan ha quindi infine aggiunto: “Non cerchiamo un’escalation, ma non ci tiriamo indietro quando si parla della nostra sicurezza e sovranità”. Vi è quindi molta incertezza su come la situazione potrebbe evolversi ora in avanti.