
Da circa due settimane infatti, il noto sito di viaggi Airbnb sta registrando un flusso di prenotazioni, di case e alberghi, senza precedenti in Ucraina. Un caso, a prima vista, anomalo visto che l'Ucraina è attualmente teatro della guerra in Europa, ma che nasconde in realtà un'iniziativa solidale della community.
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Boom di prenotazioni e solidarietà su Airbnb per il popolo ucraino
Negli ultimi giorni infatti Airbnb ha accettato 1,9 milioni di dollari di prenotazioni in Ucraina da persone che, ovviamente, non metteranno piede nel Paese, almeno per ora. Secondo quanto riferito dall’azienda il 5 marzo, “in 48 ore sono state prenotate 61.406 notti in Ucraina“. Si tratta di un'iniziativa che ha lo scopo di far arrivare il ricavato direttamente nelle tasche dei titolari delle case, come ha affermato l’amministratore delegato Brian Chesky su Twitter.Un tentativo di mostrare vicinanza a un popolo duramente colpito dalla guerra, e ridotto ormai alla fame. È stato proprio l'ad di Airbnb a far luce sulla vicenda: “È un’idea fantastica che proviene dalla nostra comunità. Grazie”. Più della metà delle prenotazioni, 34 mila, è arrivata da utenti connessi dagli Stati Uniti: altre 8 mila dal Regno Unito e circa 3 mila dal Canada.
Airbnb lascia la Russia
Ma anche Airbnb sta facendo la sua parte. Nei giorni scorsi, l'azienda ha messo a disposizione alloggi gratuiti a circa 100mila rifugiati in fuga dall'Ucraina. In più, l'azienda si è attivata consentendo a tutte le persone che vivono nei Paesi confinanti con l’Ucraina (come Polonia, Germania, Ungheria e Romania) di iscriversi alla piattaforma per reperire alloggi temporanei e gratuiti ai rifugiati ucraini.Inoltre, in linea con le decisioni di molte aziende e imprese internazionali, Airbnb ha deciso di lasciare la Russia e la Bielorussia, annullando ogni genere di prenotazione per i due Paesi. L'azienda prende quindi una chiara posizione, seguendo l'esempio di altre come Ikea e Expedia.