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aurora caporossi presidente animentaI Disturbi del Comportamento Alimentare sono una piaga feroce della nostra società: durante la pandemia abbiamo assistito a un trend in ascesa di coloro che si sono ammalati di anoressia, bulimia e altre patologie legate ai DCA.

Un problema che Aurora Caporossi ha vissuto in prima persona, a 16 anni.

Oggi ha deciso di aiutare da vicino tutte le ragazze e i ragazzi che stanno attraversando la sua stessa situazione. Con l'associazione Animenta, la 24enne, è riuscita a costruire una rete di professionisti che supportano quotidianamente coloro che vivono la triste realtà dei disturbi alimentari. Un'organizzazione che ha dato voce e riconoscibilità alle diverse patologie legate all'alimentazione, di cui soffrono oltre 3 milioni di italiani.

Chi è Aurora Caporossi, da paziente a supporter di chi soffre di anoressia

Aurora Caporossi ha 24 anni ed è una delle 25 giovani menti italiane inserite all'interno dalla Call per Giovani Changemaker promossa da Agenzia Nazionale per i Giovani e Ashoka Italia. Il suo impegno nel sociale si sviluppa concretamente nel 2021, quando decide di fare buon uso delle sue esperienze pregresse realizzando Animenta, un'organizzazione che aiuta le persone affette da Disturbi del comportamento alimentare.

Il suo interesse verso le patologie dei DCA è frutto delle situazioni che ha vissuto nel corso dell'adolescenza: Aurora all'età di 16 anni ha sofferto di anoressia e da quel momento ha deciso di cogliere il buono delle sue vicende personali, supportando chi è ancora all'interno del vortice dei disturbi legati all'alimentazione. Per questo, a 23 anni, insieme ad altri ragazzi, ha creato Animenta, ente nato come spazio di ascolto e di confronto, di accoglienza per chi ha affrontato o sta affrontando un disturbo del comportamento alimentare.

Animenta, l'associazione di Aurora Caporossi che aiuta i giovani affetti da Disturbi dell'alimentazione

Animenta avvia la propria attività a inizio 2021, in piena pandemia da Covid-19. Una scelta ben precisa che Aurora e i suoi colleghi hanno voluto compiere per andare incontro a quella fetta di popolazione che, proprio durante il lockdown, aveva iniziato a soffrire dei DCA, come anoressia, bulimia, disturbi di alimentazione incontrollata e molti altri. Secondo uno studio compito dalla Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare nel 2020 abbiamo assistito a un incremento del 30% di nuovi casi e una crescita pari al 50% di richieste di prima visita per Disturbi del Comportamento Alimentare.

Dati allarmanti che hanno reso necessario un'intervento anche a livello sociale. Inoltre, l’età media dei giovani pazienti è scesa a 12 anni: ci si ammala molto prima rispetto agli anni passati e a patire di più sono proprio i più giovani.

Cosa fa Animenta e come aiuta chi soffre di DCA

Mediante l'uso di un linguaggio semplice, diretto e vicino ai più giovani, Animenta, nel corso dell'ultimo anno, è diventata punto di riferimento per le persone affette da DCA: "Un luogo in cui ogni storia è accolta, in cui ogni persona è ascoltata e in cui il giudizio è bandito" - ha riferito Aurora.

L'associazione si avvale, inoltre, di una rete di professionisti del settore che supporta le persone che si rivolgono ad Animenta per essere aiutate a uscire dal vortice del disturbi alimentari. Supporta anche le famiglie, dandogli gli strumenti adatti per affrontare la malattia.

Il loro impegno si concretizza anche all'interno delle scuole e delle università, con progetti di informazione e prevenzione che spingono verso una sensibilizzazione sul tema. Ma non solo: l'associazione di Aurora Caporossi è impegnata anche sul territorio, mediante lo svolgimento di diverse attività teatrali di self empowerment, realizzate insieme a personaggi famosi e con il supporto, sempre presente, di figure professionali esperti di disturbi del comportamento alimentare.

Maria Zanghì