
È successo a Roma, in Piazza dei Mirti, quartiere Centocelle. Come riportato da ‘Il Messaggero’, diversi sono stati i testimoni che hanno assistito alla scena, che si trovavano proprio sul posto della tragedia.
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Il rimprovero del padre per i compiti di scuola
Le ragioni per un gesto tanto estremo non possono e non devono essere ricondotte a una spiegazione semplice o a una sola causa scatenante. Si parla però di un litigio in casa, un rimprovero del padre per i compiti di scuola.Un urlo, poi il tonfo. Molti i testimoni dell’accaduto. Tra questi anche degli adolescenti che hanno filmato casualmente quanto è successo. Ma i carabinieri hanno prontamente fermato la diffusione delle immagini. Su una panchina della piazza, ora, sono disposti dei fiori e dei bigliettini in ricordo del ragazzo. “Sarai sempre con noi”, si legge.
Il presunto ritardo dei soccorsi
I soccorsi sono stati inutili. Per alcuni presenti, fa sapere ‘Il Messaggero’, si è trattato di un colpevole ritardo: “Abbiamo chiamato l’ambulanza in tanti”, ha raccontato un testimone. “Saranno state le 18,45/18,50. Ma non arrivava mai. Sono arrivate prima le pattuglie dei militari. Quel ragazzino respirava ancora. Dalla farmacia sono usciti fuori i sanitari con il defibrillatore. Sono stati minuti carichi d’angoscia. Una dottoressa ha provato a rianimarlo. Molte persone urlavano, altre piangevano. Il respiro diveniva sempre più flebile. L’ambulanza sembrava non arrivare mai, sarà passata una buona mezz’ora…”.Secondo i dati della centrale del 118, però, la versione non corrisponde ai fatti. Il primo mezzo di soccorso sarebbe arrivato sul luogo 15 minuti dopo la chiamata. Sul presunto ritardo, l’autorità giudiziaria si riserva comunque la possibilità di ulteriori accertamenti. Per il ragazzino non c’è stato nulla da fare. Già in gravissime condizioni, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, intorno alle 20:00.
L’intervento dei carabinieri per evitare la diffusione del video
Tra i testimoni, come detto, c’erano dei ragazzi che hanno filmato la scena. I carabinieri, una volta giunti sul posto, li hanno messi in fila e li hanno identificati. Poi sono cominciati gli scrupolosi controlli sugli smartphone per evitare che i filmati incriminati finissero in rete. Un gruppo di ragazzine, per esempio, stava facendo un video destinato al feed di TikTok quando ha involontariamente ripreso il volo del 12enne. Un video che ha subito iniziato a passare da un telefono all’altro, mentre arrivavano i soccorsi. Il rischio di ritrovarlo anche in rete era alle stelle, racconta ‘La Repubblica’, ma per fortuna i militari hanno fatto cancellare ogni traccia del filmato aggiungendo a monito: “Se questo video finisce sui social noi ora abbiamo i vostri nomi. Rischiate una denuncia”.Soltanto un giovane non sarebbe stato identificato dai carabinieri. A quanto pare, forse terrorizzato dall’accaduto, è scappato via prima che iniziassero i controlli. In ogni caso, per gli investigatori il giovane non dovrebbe essere in possesso del video: il pericolo della spettacolarizzazione del dolore è quindi stato sventato. Ciò che rimane è comunque una profonda tristezza.