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portata dall'esorcista perché lesbicaL'uomo vola sulla Luna, la tecnologia ci aiuta a risolvere problemi fino a poco tempo fa insormontabili, ma c'è ancora chi, nel 2022, reputa contro natura l'omosessualità. O peggio: chi la considera una realtà da poter eliminare tramite un rito.
E' ciò che è accaduto a Torino, all'interno di una famiglia benestante che ha deciso di mandare la figlia, fidanzata con una ragazza, dall'esorcista, al fine di espugnare il male dentro di lei.

Una storia che continua a ripetersi in tante case, ma che in questa circostanza ha un lieto fine: l'intervento dei servizi sociali e della procura ha fatto sì che la ragazza potesse riappacificarsi quasi totalmente con i genitori e ritornare a vivere una vita tranquilla.

Dall'esorcista per cancellare l'omosessualità

Tutto è iniziato quando la studentessa 16enne ha deciso di raccontarsi in una lettera inviata a un'insegnante della sua scuola. La sua famiglia non accettava che avesse una relazione con un'altra ragazza e avevano iniziato a vietarle di uscire da casa. Come raccontato da La Repubblica, la giovane non era più libera di vestirsi come preferiva e si sentiva fortemente controllata e oppressa. Come se non bastasse, avevano deciso di farle fare degli incontri con un esorcista, auspicando che potesse riuscire a diventare eterosessuale tramite un rito.

Il prete difende la ragazza dai genitori: "Nell'omosessualità non c'è maligno"

A seguito del racconto fatto dalla 16enne alla sua docente, la procura aveva deciso di aprire un caso con l'accusa di maltrattamenti contestata ai genitori. A testimoniare la preoccupante situazione vissuta in casa dalla studentessa era intervenuto nell’indagine anche il sacerdote che aveva spiegato alla pm Barbara Badellino di essere stato chiaro con i genitori: "Non c’è il maligno dietro all’omosessualità. Non si può fare un esorcismo per questo. Io posso solo parlarle per darle un conforto religioso" - aveva risposto il religioso.

Con l'aiuto degli assistenti sociali la studentessa ha ripreso i rapporti con i genitori

Il procedimento penale ai danni dei genitori della studentessa aveva comportato un allontanamento dalla sua abitazione e il conseguente arrivo in una comunità. Con l'aiuto dei servizi sociali e un importante supporto psicologico, dedicato alla 16enne e alla sua famiglia, la situazione è riuscita ad appianarsi: da qualche tempo la ragazza è tornata a casa e le accuse di maltrattamento sono state archiviate, al fine di preservare il più possibile il ritrovato equilibro tra genitori e figlia.