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giornata europea del numero unico per le emergenze

Introdotto nel 1991, il numero di emergenza unico europeo ha lo scopo di rendere una comune chiamata di emergenza disponibile in ogni stato dell'Unione europea. E dal 2008, il 112, può essere digitato in qualunque parte d'Europa da rete mobile e fissa per segnalare una situazione emergenziale.

Negli anni, il numero di emergenza unico europeo ha acquisito via via sempre più popolarità, fino a diventare uno dei simboli dell'Unione Europea che gli ha dedicato addirittura una giornata di celebrazione. Ma quali sono le origini di questa ricorrenza, e quando si è pensato di adottare un numero unico per le emergenze europeo? Scopriamone qualcosa in più.

Origine della ricorrenza della giornata del 112

Al fine di sensibilizzare la popolazione europea sull'utilità di avere un numero per le emergenze in comune, il Parlamento Europeo, di comune accordo con Commissione Europea e Consiglio Europeo, nel 2009 hanno firmato un accorto tripartito per l'introduzione della Giornata Europea del 112.

Questo anche perché, in ambito europeo, nel 2008 un sondaggio condotto da Eurobarometro Flash aveva evidenziato la scarsa conoscenza dei cittadini UE del numero unico: solo il 22% degli intervistati sapeva che il 112 fosse un numero valido per tutta l'Unione Europea; in Italia appena il 6% dei cittadini ne era a conoscenza.

Come si celebra in Europa

Ogni anno sono molte le iniziative che intendono festeggiare la ricorrenza; nel 2020 in Italia il servizio di soccorso della Lombardia ha organizzato una giornata di “porte apertein occasione della Giornata del 112 per mostrare ai cittadini il funzionamento del lavoro e delle attività svolte.

Non solo, in tutta Europa la Giornata viene fortemente sentita: a Bruxelles, il Manneken Pis, la celebre statua che raffigura un bambino che fa pipì nel centro della città, per l'occasione viene vestita con la divisa del 112. In Estonia invece si è puntato sull'ingaggio dei social ed è stata organizzata una gara nella quale famiglie e scuole materne dovevano scrivere “112” sulla neve e poi condividerne la foto.