Concetti Chiave
- Achille, figlio della dea Teti e del mortale Peleo, è un guerriero greco leggendario reso quasi invulnerabile dalla madre, tranne per il suo tallone, famoso punto debole.
- Il mito narra che Achille fu ucciso durante la guerra di Troia da una freccia di Paride che colpì il suo tallone, l'unico punto vulnerabile del suo corpo.
- Da giovane, per evitare di andare in guerra, Achille fu nascosto dalla madre travestito da donna ma venne scoperto da Ulisse grazie a uno stratagemma.
- Achille fu protagonista di molte conquiste, ma la sua ira scoppiò quando Agamennone rapì Briseide, portandolo a ritirarsi temporaneamente dalla guerra.
- Dopo la morte dell'amico Patroclo, Achille tornò a combattere, uccidendo Ettore per vendetta, ma la sua vita si concluse eroicamente in battaglia.

Le origini di un eroe
Figlio della dea Teti e del mortale Peleo, re dei Mirmidoni, Achille fu il più forte e valoroso guerriero del campo greco durante la guerra di Troia, e la sua ira funesta fu protagonista del famoso poema omerico, l’Iliade.
Dal mito sappiamo che alla sua nascita egli era stato reso invulnerabile dalla madre Teti, la più bella delle ninfe del mare, che, appena bambino lo aveva immerso nello Stige, uno dei cinque fiumi infernali, trattenendolo per un tallone. Poiché proprio il tallone rimase fuori dall’acqua nel momento dell’immersione, quello sarebbe diventato l’unico punto debole del suo corpo, altrimenti invincibile. Viene narrato inoltre che, durante la guerra di Troia, l’eroe venne ucciso proprio per colpa del tallone. Paride infatti, venuto a conoscenza del punto debole del nemico, lo colpì proprio lì, unica parte scoperta dall’armatura, con una freccia, ferendolo a morte. Nonostante l’antichità del mito, l’eco delle vicende è arrivato ad oggi e risuona anche nei modi di dire. Con l’espressione “tallone d’Achille” si intende infatti definire il punto debole, fisico o morale, di una persona.
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Lo stratagemma di Ulisse
Sempre dal mito sappiamo che, appena adolescente, per evitare che partisse per la guerra di Troia, sua madre lo aveva nascosto presso il re di Sciro, Licomede, facendolo vestire da donna, ma fu smascherato grazie a uno stratagemma di Ulisse, già sulle sue tracce. Quest’ultimo, facendo finta di essere un mercante, portò insieme ad altri uomini oggetti e stoffe preziose a Sciro. I doni, adatti ai gusti femminili, furono presentati alla corte del re raccolti in una cesta, che nascondeva al suo interno delle splendide armi. Quando le figlie del re corsero sulla spiaggia ad ammirare quello che il finto mercante aveva portato, Achille, che era con loro, a differenza delle ragazze, fu attratto dalle armature tradendo così la sua vera identità. Fu costretto perciò a seguire i Greci che preparavano la spedizione contro Troia. Posto di fronte a una scelta di vita, se vivere a lungo senza gloria e sconosciuto a tutti o avere una vita breve e famosa per le imprese che avrebbe compiuto, Achille scelse quest’ultima, così il suo destino fu segnato. Abbandonò Deidamia, la figlia di Licomede da cui aveva avuto un figlio, Pirro Neottolemo, e andò a combattere la guerra, guidando i suoi soldati in quella impresa.
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Achille e la guerra di Troia
Nel corso della sua vita, Achille dimostrò più e più volte di essere un valoroso guerriero: molte furono le conquiste che gli portarono fama e ricchezza e anche schiavi e schiave. Fra queste, una gli divenne particolarmente cara, Briseide. Proprio per lei infatti, si scatenò l’ira funesta di Achille, quando Agamennone la rapì. Agamennone infatti aveva offeso Apollo rapendo Criseide, figlia del sacerdote Crise: il Dio, per punirlo, aveva così scatenato una pestilenza fra i Greci che, nel contesto della lunga guerra di Troia, stavano per questo per essere sconfitti dai Troiani. Durante un'assemblea, Achille suggerì di placare le ire di Apollo restituendo Criseide al padre. Ma Agamennone, risentito, decise allora di rapire Briseide, suscitando la terribile ira dell'eroe. Achille, furioso, venne però placato da Atena, ma decise comunque di ritirare i suoi soldati e non partecipare più alla guerra, lasciando in difficoltà i suoi compagni Greci. Le vicende del conflitto furono alterne, finché Patroclo, amico di Achille, non ottenne da lui il permesso di indossare le sue armi e di andare in campo al suo posto solo per spaventare i Troiani e per tenerli lontani dalle navi che essi volevano assalire e bruciare. Ma nel momento in cui Patroclo fu ucciso da Ettore, il più forte eroe del campo troiano, Achille, in preda a un insostenibile dolore, dopo aver celebrato le esequie in onore del compagno, decise di riprendere il combattimento, determinando in tal modo la propria morte. Uccise Ettore vendicandosi per la morte dell’amico, ma, nel corso della battaglia, una freccia di Paride, guidata dal dio Apollo, lo colpì nell’unico punto vulnerabile del suo corpo, il tallone. E così si compì il suo destino. Prima di morire il valoroso Achille chiese che sulla sua tomba fosse sacrificata Polissena, una delle figlie di Priamo, padre di Ettore e re di Troia, della quale egli si era perdutamente innamorato, fino a volerne fare la sua sposa. Polissena gli fu negata, ma Achille la portò sempre nel cuore, tanto da chiedere che nel momento estremo della sorte di Troia, Polissena lo seguisse nel mondo delle ombre, dove avrebbe potuto tenerla sempre con sé. Il destino di Achille si era dunque compiuto come egli aveva scelto: una vita breve e valorosa e una morte eroica con le armi in pugno sul campo di battaglia.
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Domande da interrogazione
- Quali sono le origini di Achille e come è stato reso invulnerabile?
- Come Ulisse riuscì a smascherare Achille quando era nascosto a Sciro?
- Qual è stato il motivo dell'ira di Achille durante la guerra di Troia?
- Come si è compiuto il destino di Achille nella guerra di Troia?
- Qual era il desiderio di Achille riguardo a Polissena prima di morire?
Achille è figlio della dea Teti e del mortale Peleo. È stato reso invulnerabile dalla madre che lo immerse nello Stige, trattenendolo per un tallone, che rimase il suo unico punto debole.
Ulisse, fingendosi mercante, portò oggetti preziosi a Sciro. Achille, attratto dalle armi nascoste tra i doni, tradì la sua identità e fu costretto a unirsi ai Greci nella guerra di Troia.
L'ira di Achille fu scatenata dal rapimento di Briseide da parte di Agamennone, dopo che Achille aveva suggerito di restituire Criseide per placare Apollo.
Achille, dopo la morte di Patroclo, tornò a combattere e uccise Ettore. Fu poi colpito a morte da una freccia di Paride nel suo tallone, l'unico punto vulnerabile.
Achille desiderava che Polissena, di cui era innamorato, fosse sacrificata sulla sua tomba per seguirlo nel mondo delle ombre, ma questo desiderio non fu esaudito.