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Concetti Chiave

  • Il patronimico è una figura retorica chiave nell'Iliade, utilizzata per sottolineare la nobile stirpe degli eroi, come "il pelide Achille" e "l'Atride Agamennone".
  • L'allitterazione, con la ripetizione di consonanti, e l'analessi, che rievoca episodi passati, sono frequentemente utilizzate da Omero nel poema.
  • La prolessi anticipa eventi futuri, come nel caso della morte di Ettore per mano di Achille, creando suspense narrativa.
  • La personificazione anima oggetti inanimati o concetti astratti, mentre la similitudine stabilisce paragoni evocativi, come "simile a chiara stella".
  • Altre figure retoriche includono l'epiteto, l'iperbato e la metonimia, che arricchiscono il linguaggio e il significato del testo epico.
In questo appunto di italiano vengono descritte nel dettaglio quelle che sono le principali figure retoriche presenti nel poema epico di Omero, l'Iliade in cui si narrano le vicende connesse alla guerra di Troia che vede confrontarsi Troiani e Achei. Oltre alle figure retoriche principali citate si prendono in esame anche i principali esempi.
le principali figure retoriche dell'Iliade

Indice

  1. Le principali figure retoriche dell'Iliade
  2. Altre figure retoriche dell'Iliade

Le principali figure retoriche dell'Iliade

Nel poema dell'Iliade sono presenti varie figure retoriche, come ad esempio il patronimico, ovvero quella specifica espressione che serve per poter indicare il vincolo che si viene a creare con il proprio padre. Nell'Iliade ad esempio uno dei patronimici più importanti è "il pelide Achille" (figlio di Peleo), oppure l'Atride Agamennone. (figlio di Atreo)
L'obiettivo del patronimico nell'Iliade è quello di ricordare la nobile stirpe degli eroi greci.
Un'altra figura retorica presente nel poema di Omero è senz'altro l'allitterazione consistente nel ripetere una consonante dello stesso suono in un medesimo verso.
Un'altra figura retorica che ricorre nel poema è ad esempio l'analessi che si ha quando in una determinata narrazione vengono citati episodi del passato proiettati nel presente.
Mentre la prolessi, presente anch'essa nell'Iliade consiste nell'anticipare episodi che accadranno nel futuro.
Esempio: “Sì, Ettore, adesso vàntati:
a te hanno dato vittoria Zeus Cronide e Apollo, che m’abbatterono
facilmente: essi l’armi dalle spalle mi tolsero.
Se anche venti guerrieri come te m’assalivano,
tutti perivano qui, vinti dalla mia lancia;
me uccise destino fatale e il figliuolo di Latona,
e tra gli uomini Euforbo: tu m’uccidi per terzo.
Altro ti voglio dire e tienilo in mente:
davvero tu non andrai molto lontano, ma ecco
ti s’appressa la morte e il destino invincibile:
cadrai per mano d’Achille, dell’Eacide perfetto”.

Esempio: il narratore prima evoca la contesa avvenuta tra Agamennone e Achille e successivamente ritorna indietro di circa dieci giorni per descrivere la causa in almeno quaranta versi del poema.
La personificazione è un'altra figura retorica presente consistente nel dare determinate qualità, sentimenti umane e azioni azioni ad animali, concetti astratti.
Esempio:"D’Achille i cavalli intanto, veduto il loro auriga dalla lancia di Ettore nella polvere abbattuto, lontano dalla battaglia erano là piangenti" (libro 17 dell'Iliade)
La similitudine che consiste nell'effettuare paragoni di persone, cose, animali, sentimenti, situazioni ed immagini che avvengo per determinate associazione di idee; la similitudine può essere introdotta dal come, é simile, sembra, somiglia.
Esempi: "Nella destra scotea la spaventosa pelìaca trave; come viva fiamma, o come disco di
nascente sole balenava il suo scudo"
(libro 22 dell'Iliade)
"Gli venne dunque incontro con la nutrice che aveva in braccio il bambino, il figlio
amato di Ettore, simile a chiara stella"
(libro 6 dell'Iliade)
per ulteriori approfondimenti vedi anche qua

Altre figure retoriche dell'Iliade

E' presente anche l'epiteto che consiste nell'accostare un aggettivo o un'espressione che viene attribuita ad un determinato personaggio.
Esempio: "Achille pié veloce".
Le principali figure retoriche nell'Iliade: esempi e significati articolo
Un'altra figura retorica presente ad esempio è l'iperbato che che si ottiene generalmente con una frapposizione di uno o più concetti tra parole che nella realtà dovrebbero essere contigue.
Esempio: "e subito Ettore illustre si tolse l’elmo di testa, e lo posò scintillante per terra" (libro 6 dell'Iliade)
La metonimia, la quale consiste nel sostituire un concetto con un altro che fa parte di un contiguo campo semantico sulle basi di relazione del tipo causa/effetto, della relazione materia/oggetto, della relazione astratto/concreto; della relazione autore/opera, della relazione contenente/contenuto.
Esempio: "Ettore, come vide il magnanimo Patroclo tirarsi indietro, ferito dal bronzo puntuto" (libro 16 dell'Iliade)
L'iperbole che serve per esprimere uno specifico termine utilizzando delle espressioni che sono troppo esagerate sia per eccesso sia per difetto.
Esempio: "Ah, davvero mille cose belle ha fatto Odisseo" (libro 2 dell'Iliade)

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali figure retoriche presenti nell'Iliade di Omero?
  2. Le principali figure retoriche nell'Iliade includono il patronimico, l'allitterazione, l'analessi, la prolessi, la personificazione, la similitudine, l'epiteto, l'iperbato, la metonimia e l'iperbole.

  3. Qual è l'obiettivo del patronimico nell'Iliade?
  4. L'obiettivo del patronimico nell'Iliade è quello di ricordare la nobile stirpe degli eroi greci, come nel caso di "il pelide Achille" o "l'Atride Agamennone".

  5. Come viene utilizzata la prolessi nel poema?
  6. La prolessi nell'Iliade consiste nell'anticipare episodi che accadranno nel futuro, come quando si preannuncia la morte di Ettore per mano di Achille.

  7. In che modo la similitudine viene impiegata nell'Iliade?
  8. La similitudine viene utilizzata per effettuare paragoni tra persone, cose, animali, sentimenti, situazioni ed immagini, spesso introdotta da parole come "come" o "simile".

  9. Qual è la funzione dell'iperbole nel poema?
  10. L'iperbole serve per esprimere un termine utilizzando espressioni esagerate, sia per eccesso che per difetto, come nell'espressione "Ah, davvero mille cose belle ha fatto Odisseo".

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