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Concetti Chiave

  • I miti originavano dal bisogno degli antichi di spiegare fenomeni naturali e umani, suddivisi in cosmogonici, teogonici, antropogonici ed eziologici.
  • Il genere epico, derivante dal greco "épos", narra le gesta di eroi straordinari, con il poema di Gilgamesh come esempio più antico.
  • Temi comuni come il diluvio universale e la Creazione attraversano diverse culture, evidenziando connessioni tra racconti mitologici globali.
  • I poemi omerici, come l'Iliade e l'Odissea, seguono l'Epopea di Gilgamesh, mentre l'Eneide di Virgilio celebra le origini divine di Augusto.
  • L'epica cavalleresca del medioevo, con i cicli bretone e carolingio, trasmetteva valori morali attraverso i giullari, simili agli aedi antichi.

Indice

  1. Origine e funzione dei miti
  2. Scrittori e opere mitologiche
  3. Epica e poemi antichi
  4. Epopea di Gilgamesh e temi universali
  5. Epica cavalleresca e trasmissione orale

Origine e funzione dei miti

La parola mito deriva dal greco “mythos” che significa racconto. Queste vicende servivano agli antichi per darsi una spiegazione sui fenomeni naturali e umani, non avendo le nostre conoscenze tecnologiche e scientifiche. Essi si possono dividere in quattro categorie: sono detti miti cosmogonici se parlano dell’origine del mondo; teogonici se parlano dell’origine degli dei; antropogonici se parlano dell’origine dell’uomo ed eziologici se parlano dell’origine delle cose.

Essi erano racconti orali e brevi che venivano tramandati di generazione in generazione anche con l’accompagnamento di strumenti musicali.

Scrittori e opere mitologiche

Questi racconti furono messi per iscritto da vari autori sia greci che latini. Esiodo scrisse “Le opere e i giorni” e la “Teogonia”; Ovidio scrisse “Le Metamorfosi”; Apollodoro, detto anche Pseudo-Apollodoro a causa della sua dubbia esistenza, scrisse la “Biblioteca” e Virgilio scrisse il mito di “Orfeo ed Euridice”.

Epica e poemi antichi

La parola epica deriva dal greco “épos” che significa racconto. L’epica è un genere letterario in cui sono protagonisti eroi con doti e qualità eccezionali. I racconti epici sono molto lunghi e sono detti poemi. Essi erano cantati dagli aedi o rapsodi sempre con l’accompagnamento musicale, i quali, per ricordarsi dei personaggi, ricorrevano a varie espressioni che li descrivevano, queste formule sono dette “epiteti”. Il più antico poema mai scritto è l’Epopea di Gilgamesh, della cultura assiro-babilonese, scritta nel III Millennio a.C. in 20.000 tavolette d’argilla, scritte in caratteri cuneiformi, di cui ne abbiamo solo 12 ritrovate nelle rovine della biblioteca di Ninive, capitale dell’Impero assiro.

Epopea di Gilgamesh e temi universali

L’epopea parla del re di Uruk Gilgamesh, crudele e cattivo inizialmente, che attraversa il mondo fino ai confini estremi vivendo avventure e peripezie per avere il dono dell’immortalità da Utanapishtim, l’unico uomo sopravvissuto al diluvio universale.

Il diluvio universale è un tema trasversale a molte culture infatti viene raccontato anche nella Bibbia con le vicende di Noè ma anche nella cultura greca con le vicende di Deucalione e Pirra.

Anche il tema della Creazione è comune infatti per i mesopotamici l’uomo è nato dall’argilla, per i greci dalla terra e nella cultura ebraico-cristiana dal fango.

Il pensiero dell’esistenza di un’età in cui gli uomini erano giusti, non si doveva faticare, le donne non provavano dolore a partorire, i frutti crescevano spontaneamente per gli ebrei e per i cristiani è il periodo in cui Adamo ed Eva vivevano nell’Eden prima di disobbedire a Dio. Per i greci e per i latini questo periodo era detto l’eta dell’oro, che coincide con l’epoca del regno di Saturno, il padre di Zeus, il quale dopo essere stato cacciato dall’Olimpo si rifugiò nel Lazio insieme al dio Giano, infatti il Lazio era anche definito

“Saturnia Tellus”.

Più recenti rispetto all’Epopea di Gilgamesh sono i poemi omerici, l’Iliade e l’Odissea, attribuiti alla figura di Omero, di cui è ancora dubbia la reale esistenza. Nella cultura latina Virgilio scrisse l’Eneide per onorare le origini divine di Augusto e della gens Iulia.

Epica cavalleresca e trasmissione orale

Con la fine dell’età antica e l’inizio del medioevo nasce un nuovo tipo di epica: l’epica cavalleresca, i più significativi sono il ciclo bretone e il ciclo carolingio uniti nelle chansons de geste.

Per trasmettere i valori morali e le conoscenze fondamentali della società alla massa popolare analfabeta, ci pensavano i giullari che si esprimevano in una lingua comprensibile alla popolazione narrando le gesta eroiche come facevano gli aedi nell’età antica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e la funzione dei miti secondo il testo?
  2. I miti derivano dal greco "mythos" che significa racconto e servivano agli antichi per spiegare fenomeni naturali e umani. Si dividono in cosmogonici, teogonici, antropogonici ed eziologici.

  3. Chi sono alcuni degli scrittori che hanno messo per iscritto i racconti mitologici?
  4. Esiodo, Ovidio, Apollodoro e Virgilio sono alcuni degli autori che hanno scritto opere mitologiche come "Le opere e i giorni", "Le Metamorfosi" e "Orfeo ed Euridice".

  5. Qual è il poema epico più antico e di cosa tratta?
  6. L'Epopea di Gilgamesh è il poema epico più antico, che narra le avventure del re di Uruk, Gilgamesh, alla ricerca dell'immortalità.

  7. Quali sono alcuni temi universali presenti nell'Epopea di Gilgamesh?
  8. Temi universali includono il diluvio universale e la creazione, che sono presenti anche in altre culture come la Bibbia e la mitologia greca.

  9. Come venivano trasmessi i racconti epici nel medioevo?
  10. I racconti epici nel medioevo venivano trasmessi oralmente dai giullari, che narravano le gesta eroiche in una lingua comprensibile alla popolazione analfabeta.

Domande e risposte

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